Due buone e due cattive: le notizie per Conte dopo l'Inter
Il Napoli esce ancora una volta da San Siro con dei punti, stavolta contro i campioni d’Italia in carica, e di nuovo il merito è dell’ottimo piano gara preparato da Antonio Conte. Non tutti però guardano il risultato allo stesso modo: c’è chi si aspettava di più in termini di prestazione e chi sorride perché un pari nella Milano nerazzurra vale effettivamente tanto. Ed entrambi hanno ragione.
La partita del Napoli contro l’Inter ci porta infatti due notizie “buone” e due notizie “cattive”. Ma per rimanere con la sensazione di dolce sul finale, si parte con i segnali negativi.
Numero Uno - I problemi in costruzione. Le ormai solite difficoltà nel costruire l’azione si sono ripresentate anche contro l’Inter. Sempre con il 4+2 misto 4+1 con Anguissa talvolta nel ruolo di invasore (a questo ci arriveremo dopo), il Napoli chiude una delle sue peggiori partite per uscite da dietro andate a buon fine. Nello specifico, contro l’Inter si è registrato il secondo dato più basso delle ultime tre stagioni per percentuale di precisione dei passaggi nel terzo difensivo: 72.04% (peggio solo in Napoli-Genoa 2023/24 con il 71.9%, fonte CalcioDatato). Se il livello dell’avversario ha sicuramente inciso, è anche vero che la scarsa precisione è ricorrente sin da inizio stagione, con uscite troppo elementari e poco organizzate. Ma il rientro di Lobotka aiuterà in questo senso.
Numero Due - Non si calcia da fuori. Nella mappa dei tiri della partita contro l’Inter, i primi sette dalla maggiore distanza sono tutti dei nerazzurri, la conclusione degli azzurri da più lontano è di Kvara da 15 metri, dentro l'area (vedi immagine 1). Quindi gli uomini di Conte non ci hanno provato neanche una volta a calciare da fuori a San Siro. In generale, il Napoli è quartultimo in Serie A per distanza media dei tiri (15,4 metri). E questa può essere anche una notizia buona se letta nell’altro verso, sia perché si può “facilmente” incrementare il dato sia perché magari equivale a produrre conclusioni più qualitative. Bisogna ammettere però che la soluzione del tiro da fuori area non può mancare nel repertorio di una grande squadra. E il Napoli l’ha provato sulla sua pelle: che sia Kvaratskhelia contro il Milan o Calhanoglu ai propri danni, entrambi i gol hanno dei comuni denominatori: hanno marcato un big match e il portiere non è stato irresistibile. Perché capita che certe squadre non ti facciano entrare dentro l’area e allora il jolly dai 20-25 metri può essere un fattore, e perché anche se non sei un cecchino potresti trovare l’estremo difensore avversario impreparato. E giustamente qualcuno può obiettare che Lobotka non è Calhanoglu e Anguissa non è Barella, ma è anche vero che stoccatori come Kvara, Politano, McTominay, non possono limitarsi a calciare solo dopo i 20 metri.
Passato quello strato iniziale più “amaro”, quello che subito a fine partita forse t’ha fatto dire pure un commento scontento, adesso si mette in luce ciò che il Napoli ha fatto veramente bene nella partita. Il retrogusto zuccherino, le buone notizie.
Numero Uno - “Lukaku, sei tu il problema”. La f*ck news che qualcuno voleva e vuole propinarci, ma l’abbiamo visto tutti il primo tempo del belga giusto? Perché si leggono in giro voti in pagella da bocciatura piena nei confronti di Big Rom (che di certo nella ripresa è sottotono), ma al di là della condizione atletica, sarà che forse quando non deve fare la boa nell'oceano riesce anche a dare un buon contributo ? E da qui l’accenno iniziale sulla costruzione, dalla quale Conte sta sempre più svincolando Zambo Anguissa per avere maggiore densità vicino a Lukaku. Proprio quando il belga trova l’appoggio del camerunese si sviluppa un’azione promettente (vedi immagini 2-3) che porta al tiro dal limite di Kvara ed un 4contro5 in area di rigore. E ancora: verticalizzazione di Rrahmani, sia Bastoni che Pavard rompono la linea per uscire su McTominay e Anguissa e sul velo dello scozzese Lukaku serve Kvara in 1contro1 con Dumfries e si crea persino un 5contro4 a favore. Ricordiamolo questo, quando parliamo dell’attaccante che calcia quanto Kabasele e Haps. I giocatori vanno anche messi in condizione.
Numero Due - L’organizzazione difensiva. È la ciliegina sulla torta. Il frutto della straordinaria capacità di Antonio Conte di far cambiare forma alla propria squadra. L’Inter non registrava un dato così basso di gol attesi in casa da Inter-Bologna 2023/24 (0.71 npxG in entrambi i casi, fonte Nicolas Cariglia). Lautaro Martinez riesce solo in due conclusioni (la sua media è di 3.20 tiri p90) peraltro da 0.25xG complessivi, e Thuram addirittura tira zero volte (la sua media è di 2.96 p90). Sta tutto nell’aver valorizzato le capacità di Buongiorno e Rrahmani, nell’aver preparato un Man Marking a tutto campo - soprattutto in avvio - con Gilmour a schermo su Calha, le mezze sulle mezze, e Politano spostato da quinto (inefficace contro l’Atalanta) a seguire Bastoni fin dentro la propria area (vedi immagini 4-5) così come per Kvaratskhelia con Pavard. Fai magie, Antò.
Serie A Enilive 2024-2025
VS | ||
Udinese | Napoli |
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro