Quel meraviglioso terrone di Gattuso

Quel meraviglioso terrone di GattusoTuttoNapoli.net
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 13 aprile 2020, 07:36In primo piano
di Arturo Minervini

(di Arturo Minervini) - Terroni. Terra. Madre. Vita. Quanta bellezza in quella che vorrebbe essere un’offesa e che è identità allo stato puro, apparenza liquefatta nelle vene. Oro che scorre nel sangue, come il mare. Come il profumo del sale. Come una voce che non ti farà mai sentire troppo lontano da certi sentimenti, da certi dolori. 

Rino Gattuso è un meraviglioso terrone. Orgogliosamente terrone. Fieramente terrone. Uno che parla in calabrese, che pensa in calabrese. Che non dimentica le origini, le fatiche, le mani rovinate del papà. Arriva la difficoltà, la crisi economica del paese che si allarga come un’ombra all’orizzonte una volta superata quella sanitaria. Sagoma plumbea che minaccia anche il calcio non patinato, il pallone degli operai. Di quelli che non firmano contratti milionaria, che lavano le divise, che mettono a posto gli armadietti. Una schiera di invisibili a seguito del Napoli e di tutte le squadre di calcio, che ora vivono un momento complicato in cassa integrazione.

Gattuso con Giuntoli ha così deciso di intervenire. Non con le parole, col sostegno morale che in questo caso serve a poco. No. Ha deciso di destinare uno stipendio e girarlo alle persone che sono state messe in stand-by. Già al Milan aveva rinunciato a parte del suo compenso per permettere ai suoi collaboratori di percepire gli stipendi che erano previsti nel contratto firmato col club rossonero prima della separazione. Gesti che raccontano l’uomo, che lo scalfiscono nella mente. Ne tracciano contorni solidi, ruvidi, maledettamente umani. Maledettamente terroni. Meravigliosamente terroni.