UFFICIALE - Il Consiglio comunale approva la convenzione dopo 6 ore di discussione: tutti i dettagli

17.07.2019 07:47 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
UFFICIALE - Il Consiglio comunale approva la convenzione dopo 6 ore di discussione: tutti i dettagli

(di Dario De Martino). Il Consiglio comunale ha approvato la convenzione per l’utilizzo, non esclusivo, dello stadio San Paolo in favore del calcio Napoli per i prossimi cinque anni con possibilità di prolungarla per ulteriori cinque. Una lunghissima discussione iniziata intorno alle 18,30 e conclusa con il voto solo a mezzanotte.  Hanno votato favorevolmente all’accordo i gruppi di maggioranza (con l’astensione della sinistra), mentre tutta l’opposizione (Lega, M5S, Pd, Fi, FdI) è uscita dall’aula. Il club di Aurelio De Laurentiis pagherà 835mila euro annui per l’utilizzo del San Paolo. Inoltre darà a Palazzo San Giacomo altri 80mila euro per la pubblicità. Un costo che potrebbe aumentare se aumentassero i costi per la pubblicità in tutta l’area del Comune di Napoli. A carico dell’amministrazione c’è l’erogazione di acqua, energia elettrica e riscaldamento. A carico del club la manutenzione ordinaria e la pulizia. All’ente spetteranno 150 posti in tribuna Autorità per ogni partita. Questi i dettagli principali dell’accordo approvato dall’assise comunale (qui gli altri dettagli). La convenzione è stata firmata nonostante il parere negativo dei revisori dei conti. 

DISCUSSIONE IN AULA - La convenzione, prima della discussione, ha superato una questione pregiudiziale presentata dal consigliere della Lega Vincenzo Moretto che ha proposto di sospendere la questione proponendo le stesse sottolineature dei revisori dei conti. Con il parere negativo dell’amministrazione, il consiglio ha bocciato la proposta. Nella presentazione dell’atto, l’assessore allo Sport Ciro Borriello ha spiegato: «Ognuno di noi può avere il parere che vuole sull’operato del presidente De Laurentiis, ma al San Paolo gioca la squadra della città. Il parere dei revisori, secondo me, è sbagliato. È un parere molto mediatico se non politico». Entrando nel dettaglio, Borriello risponde ai revisori: «Lo stadio viene utilizzato 90 giorni su 365, il 25% di utilizzo dell’impianto. Da questa analisi viene fuori il canone richiesto al San Paolo, per questo non hanno fondamento i pareri sulle spese del Comune poste dai revisori».  Tantissimi gli interventi, quasi tutti i  consiglieri dell'assise hanno preso parola. L’opposizione, ma non solo, si mostra in modo compatto contraria alla concessione perché giudicata troppo conveniente per il club. Ma non solo l’opposizione. Accordato l’intervento del consigliere di maggioranza Nino Simeone: «Come è possibile che la società non paga da quattro anni e non è stato avviato un contenzioso? Non basta la diffida! Io sono un tifoso del Napoli ma sono prima consigliere di questa città e di fronte ad un debito bisogna chiedere i soldi come si fa come con qualunque cittadino. Se non c’è il pagamento dei debiti non si può proporre una nuova convenzione». (Il Napoli, questo il senso dell'intervento di Simone, deve circa 4 milioni al Comune per le passate annualità) le Dalla maggioranza parere negativo anche della consigliera Dema Laura Bismuto che già prima della discussione aveva lasciato l’aula: «La convenzione è uno schiaffo alla città e ai servizi che non riusciamo a dare ai cittadini. È un regalo alla Ssc Napoli ed è un atto di prevaricazione del consiglio comunale». Marco Nonno (Fratelli d’Italia) ha chiesto, invece, che il club contribuisca alle spese per gli straordinari della  polizia municipale e dell’Asìa: «Con 800mila euro non copriamo nemmeno un terzo dei costi», dice Nonno. Il pentastellato Matteo Brambilla, in un lunghissimo intervento in cui ha dichiarato che il Comune «sta regalando lo stadio al club», ha sottolineato come l’accordo non possa essere retroattivo ricordando di aver presentato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale proprio per l’aver inserito nella convenzione la passata stagione 2018-19 invece che farla pagare al club con il servizio a domanda individuale (un incasso per il Comune di oltre 2 milioni invece che gli 835mila previsti dalla convenzione). Un concetto ripreso anche da Mario Coppeto, esponente della Sinistra che ha preparato un emendamento affinché la convenzione non abbia effetto retroattivo. Nelle repliche, sia i consiglieri comunali Marco Gaudini (Verdi) e Salvatore Pace (Dema) oltre allo stesso Ciro Borriello che hanno sottolineato come il Napoli utilizzi lo stadio solo per il 25% dell’anno intero e come il Comune continui a utilizzarli per le altre associazioni sportive e per eventuali concerti. E sul tema dei debiti del Napoli: «Non ci sono rapporti privilegiati con nessuno, se non ci sarà il regolamento dei rapporti pregressi, non potrà essere firmata la convenzione», ha precisato Ciro Borriello. 

GLI EMENDAMENTI - Lunga anche la lista degli emendamenti: ben undici. Approvato un emendamento della maggioranza, esposto da Salvatore Pace, per la realizzazione di eventi a finalità benefiche relative all’infanzia. Approvato anche quello di Forza Italia e dei Verdi che prevede il pagamento del canone non in due rate, ma in una sola tranche anticipata o con fideiussione a garanzia della seconda rata, così da evitare i contenziosi degli anni precedenti. Approvato anche l’emendamento di Agorà, esposto da Ciro Langella, che prevede una quota di biglietti per le scuole con una successivo atto di intesa con la SSC Napoli. Il primo quello del gruppo di maggioranza della Sinistra, esposto da Mario Coppeto, che chiede che la convenzione non abbia effetto retroattivo: quindi che la convenzione parta dalla stagione 2019-20 e non dal 2018-19. L’amministrazione ha espresso parere negativo e l’emendamento è stato respinto con 15 no e 13 sì nonostante i voti positivi di gruppi di opposizione come Pd, M5S e dei consiglieri Simeone e Troncone. Bocciato anche l’emendamento di Forza Italia che richiedeva per il Comune il 15% degli incassi. Bocciato anche l’emendamento del Movimento 5 Stelle che chiedeva che le spese per i consumi elettrici e idrici andassero interamente a carico del Napoli.