ADL sul silenzio stampa: "In TV tutte persone che Gattuso conosce, evitate altre speculazioni!"

ADL sul silenzio stampa: "In TV tutte persone che Gattuso conosce, evitate altre speculazioni!"
giovedì 1 luglio 2021, 10:50Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
Nella conferenza stampa odierna, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato interrogato anche su Gattuso ed i contatti con altri allenatori.

Nella conferenza stampa odierna, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato interrogato anche su Gattuso ed i contatti con altri allenatori.

Verona-Napoli, quella sera c'è qualcosa che cambieresti? "Ad un certo punto, visto che il mister non si sentiva nella forma perfetta, e tutti gli interlocutori televisivi erano persone che lui conosceva, ho evitato che si potesse speculare, ho pensato che fosse meglio il silenzio stampa perché avevo intenzione di andare avanti fino alla fine. Convocai una riunione al Britannique, c'era anche Lombardo, il medico, l'amministratore delegato, tutta la squadra. Prima c'era l'intenzione di esonerare Gattuso? Un paio di volte non era presente nella panchina effettiva, ad un certo punto mi sono dovuto preoccupare, ho dovuto dire cosa accade se la situazione dovesse precipitare? Chiamai Spalletti per chiedergli la sua disponibilità, ed arrivò qualora fosse stato necessario ma non lo è stato. Raccontavo di quella sera al Britannique perché dissi potrei pagarvi in ritardo, ma ve lo sto pagando in anticipo lo stipendio di gennaio, però sappiate che il tecnico rimane, va rispettato, seguito, e non sento storie. A Rino chiesi di restare e dissi altre cose, così andò. Con Benitez tu dicevi, ma con lui mi sento spesso, è rimasta una sintonia. Ricordo che mi fece una lista, io gli dissi ma qui ci vogliono 300mln e me ne presentò subito una seconda, ma anche quella era troppo cara, lui non mi mandò a quel paese e si presentò con una terza che divenne effettiva e qualcuno di loro ancora c'è. Sentii cose inesatte, con Rafa c'era un anno più opzione, lui aveva sempre avuto un problema familiare con moglie e figlie perché è di temperamento, molto del sud, legato, e quando esercitai l'opzione mi disse che doveva stare in Inghilterra con la famiglia, ma non doveva firmare perché i contratti si rispettano, è rimasto e arrivammo quinti solo per un rigore di Higuain". 

Prima di Napoli-Verona, ha tentennato per confermare Gattuso? "No, prima della partita con Nicola Lombardo, dando per scontata la Champions, avevo preparato un saluto a Gattuso col club in cui doveva andare. Barone della Fiorentina mi chiese di scrivergli due righe, poi al pareggio ci siamo guardati e non abbiamo potuto mandare il saluto, rendendolo più snello. Sentivo poi dei giornalisti dire non si fa, ma che si fa un tweet? Ma scusate, io potevo essere molto arrabbiato, inquieto, ma il fatto di smettere con Gattuso risaliva alla scorsa estate, non c'era tempo, l'avevo preso per tamponare l'uscita di Ancelotti. Anche se lui avesse vinto il campionato, la sua mission si sarebbe conclusa. Mendes è un amico, ceniamo insieme, abbiamo parlato anche del rinnovo ma non ci siamo trovati in linea, ci siamo firmati due righe, poi quando finiscono ai legali diventano 27 righe di troppo e allora dissi soprassediamo e vediamo. Purtroppo abbiamo perso partite che non avremmo dovuto perdere, altre le abbiamo vinte quando potevamo avere problemi, questo disequilibrio, senza avere continuità, è stata una riconferma che dovevo ad un certo punto interrompere quella collaborazione anche se fossimo arrivati in Champions". 

E' stato un errore prolungare il silenzio stampa? Lei cerca un chiarimento su Napoli-Verona, non sarebbe stato opportuno mandare qualcuno a scuarsi? "Con i tifosi mi posso scusare io, ma qualsiasi scusa dei giocatori o di capitano può sembrare una cosa voluta. Io dialogo con i tifosi, ci sono quelli che mi amano, altri che mi odiano, il tifoso ha sempre ragione, non ha interesse alla salvaguardia dei conti economici, vuole vincere e basta e non gli interessa niente, non c'è una logica societaria. C'è anche chi a freddo poi ragiona. Il silenzio stampa è stata una panacea: i signori dei media, e noi siamo fino all'1 alla tv per evitare fregnacce, dove al di là del tavolo c'è un ex giocatore ed allenatore e nei confronti di un allenatore che è stato calciatore da poco (Gattuso con molti suoi ex compagni a Sky, ndr) c'è un ping pong che può far cadere nei trappoloni anche l'allenatore. L'ex calciatore intervistatore vuole lo scoop e per evitare di rovinare un rapporto tra società ed allenatore si è messo il silenzio stampa. Ma io l'ho messo dopo aver sentito cose inappropriate, allora meglio mettere uno stop. Poi l'ultima partita che c'entra, siamo in silenzio stampa da 3 mesi e togli il tappo all'ultimo, io difendevo l'allenatore e voi l'avreste massacrato. Come mai erano spompati? Come mai ecc, invece si è provato ad essere coerenti, il tecnico ha fatto quello che poteva, negli allenamenti era altamente concentrato e dedicato...".