Fabian divide tifosi e critica: se ci fidassimo di Real e Barça?

Una volta si avvicina il Barcellona e un'altra il Real Madrid: le big spagnole vogliono Fabian Ruiz, farebbero di tutto per acquistarlo, lo corteggiano provando ad intromettersi nelle trattative di rinnovo col Napoli. Oltre il mercato, aspettando l'evolversi di ogni singola (potenziale) trattativa, sorprende - ma in parte - questa corsa all'andaluso che in campo, da mesi, dimostra ben poco ed è troppo distante dai suoi stessi standard.
Il suo talento è evidente ma anche potenziale: sono poche le gare in cui ha davvero lasciato il segno (lo scorso anno a Genova, sotto il diluvio, poi?), in molte ha sparso indizi di classe - giocate di suola, tocchi d'esterno, giochi di gambe - senza mai riuscire ad incidere per novanta minuti. Non basta un istante per guadagnarsi il sei. Si sa tutto di Fabian: è alto e possente, ondeggia con eleganza per il campo, è completo, ha filtro e regia, segna e fa segnare, il suo mancino è educato.
Ma il calcio va oltre le etichette e Fabian, dopo una prima stagione positiva, in attesa dell'esplosione, non s'è ripetuto. Ha pagato difficoltà collettive, certo, ma ha fatto poco per trainare gli altri, diventando leader. Un solo gol all'attivo e tante gare opache. I tifosi, che lo adoravano, iniziano a domandarsi quale sia il suo reale valore. Fabian è quello di Napoli o quello che brilla con la Spagna? Inutile tratte giudizi affrettati: oggi sono semplicemente sospesi. Forse è più facile fidarsi di due società che in rosa raramente hanno accolto giocatori normali.
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