Da Zero a Dieci: il messaggio di Mazzarri, il tradimento di Maggio e Zuzù, il 3.0 di Morgan e le 5mila mail

Il pareggio dei rimpianti. A Catania si doveva vincere ma negli ultimi minuti si poteva anche perdere. La trasferta etnea e le dieci istantanee che lascia in eredità. Semplicemente... Da Zero a Dieci.
Zero come le reti segnate sul campo del Catania. E’ la prima volte che il Napoli resta all’asciutto in questa stagione, un’astinenza aggravata dalla superiorità numerica per tutta la gara.Giornata storta delle punte, ma anche di chi avrebbe dovuto rifornirle. Le colpe, come in tutte le cose, non stanno mai da una parte sola…
Uno e poco più il minuto giocato in undici uomini dal Catania. Il “papocchio” combinato da Spolli ed Alvarez è roba da campetto dell’oratorio, nella gara meno attesa della domenica mattina. Il livello di questa serie A è sempre più di basso.
Due come gli esterni titolari che hanno “tradito” Walter Mazzarri nella sfida catanese. Zuniga e Maggio, Maggio e Zuniga. Cambiando l’ordine dei fattori il risultato davvero non cambia. Confusi, poco concreti e con una preoccupante spia della benzina già accesa. Vero che i prezzi del petrolio sono altri, ma i chilometri percorsi son davvero troppo pochi.
Tre i giorni che divideranno il Napoli dalla sfida alla Lazio. Tre giorni per chiarirsi le idee, per recuperare l'umiltà e lo spirito che non ha accompagnato gli azzurri in Sicilia. C'è da sperare che le luci, in molte occasioni miracolose, del San Paolo facciamo il loro consueto effetto.
Quattro ai black-out psicologici di Totò Aronica. Il difensore rischia di creare difficoltà al reparto per sfidare nell’uno contro uno Gomez che spesso lo irride. Se supera il limite diventa un danno. Meglio stare nei propri ranghi Totò…
Cinque..mila le mail arrivate nelle ultime ore alla redazione di “Chi ‘ha visto?” con oggetto Gokhan Inler. Pagare tanto un giocatore è una scelta, tenerlo in campo quando è in queste condizioni non è un obbligo. Quando si dice oltre al danno la beffa.
Sei al Catania. Folle pensare che la squadra catanese potesse fare una partita diversa da quella fatta. Parlare di anti-calcio, per una squadra costretta a giocare praticamente tutta la gara con un uomo in meno è una scusa che proprio non regge.
Sette alla manona di Morgan De Sanctic che stoppa poderosa il destro di Gomez al minuto 81’. Nelle ultime settiman Morgan era finito nel mirino della critica e dei tifosi – non si capisce bene poi il motivo – ma a Catania è lui a salvare la squadra con una parata dal coefficiente di difficoltà 3.0 che manco la Cagnotto alle Olimpiadi. Acrobata.
Otto al coraggio in campo ed “all’incazzatura” nel post gara di Walter Mazzarri. Dalla panchina si gioca la carta Insigne prima – ci stava – ma ha la forza mentale di lanciare nella mischia anche Vargas tenendolo in campo assieme a Cavani, Pandev, Hamsik e lo stesso Lorenzo. Non si può dire che non abbia lanciato un messaggio chiaro ai suoi. Messaggio che ha poi esplicato in maniera ancor più chiara nel dopo gara. Ultimo a mollare Walter…
Nove al palo. La sorte è spesso una compagna poco affidabile, ma nella paradossale sfida di Catania il Napoli deve inginocchiarsi ai piedi di quel legno che dice no al tiro di Gomez al minuto 88’ e venerarlo. Perdere una gara come questa avrebbe portato tossine difficili da smaltire in tempi brevi nel cervello degli azzurri.
Dieci i punti in classifica dopo quattro giornate. Il dato dovrebbe restituire il sorriso, ma dopo un occasione sprecata così ghiotta è difficile trovare aspetti positivi a questo pari. Ma in un campionato così ricordare che è la somma che fa il totale può aiutare ad abbozzare un mezzo sorriso…
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