Il Diario di Minervini - Sarri e la frase choc. Juve ospite al San Paolo? De Luca blocca il confine! Il Solito Sud smaschera il chiacchiericcio...

18.04.2020 17:36 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Il Diario di Minervini - Sarri e la frase choc. Juve ospite al San Paolo? De Luca blocca il confine! Il Solito Sud smaschera il chiacchiericcio...
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© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport

Giorno 48 senza Napoli: 29 febbraio l’ultima partita del Napoli, poi tutto quello che è noto. Tutto quello che ogni giorno cerchiamo di apprendere, scoprire, investigare. Una guerra da inventare ogni giorno, tirando pugni al cielo per cercare di colpire un nemico che non si vede. “La Campania sarà la prima ad uscire da questa crisi se proseguiamo rispettando le regole” ha dichiarato il Governatore De Luca, accendendo un varco di libertà e di speranza nei giorni che verranno. 

Luce in fondo al tunnel della quale è a caccia anche il mondo del pallone, spaccato in due dalle fazioni oltranziste di quelli che per interessi propri non hanno nessuna intenzione di tornare in campo che lottano con chi, per questioni economiche e non solo, vanno a caccia di una via d’uscita per chiudere il campionato. E sull’autostrada del Sole, la direzione è quella da Milano a Napoli. Scivola verso Sud il nostro campionato, valuta la possibilità di concentrare il tour de force delle gare che mancano nelle zone meno colpite dalla pandemia. Così accade che il San Paolo possa ospitare Juventus-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia, il giorno seguente a Napoli-Inter. Nelle idee le due gare dovrebbero giocarsi il 27 maggio ed il 28 maggio. Ipotesi affascinante, paradossale, di rilevanza storica per tutti gli insulti che il Sud ha dovuto digerire negli anni. Al San Paolo potrebbero esserci come ‘padroni di casa temporanei’ dunque Maurizio Sarri e Gonzalo Higuain. Già Sarri, parliamone…

Si dice che l’inventore dello specchio abbia avvelenato l’animo umano. Chissà cosa vede riflesso davanti a sè Maurizio Sarri, se riconosce quello che era sempre stato mentre parla ora da juventino convinto, bianconero convertito in tutto e per tutto nella dialettica e nel vestire. Lui, che non metteva la camicia nemmeno al Santiago Bernabeu, e che ora fa le dirette da casa vestito di tutto punto con la camicia, come mai l’avevamo visto al Napoli. Oltre la moda, però, c’è la sostanza, che racconta di una mutazione ancora più epocale. 

“Innamorato della Juve perché siamo circondati dall’odio in qualsiasi posto d’Italia, lo capisci solo quando vivi il mondo Juve. Noi siamo quelli sempre favoriti dagli arbitri, poi guardi i numeri e capisci che vanno in un'altra direzione”. A dire ciò è Maurizio Sarri, lo stesso che il 25 settembre 2015 affermava in conferenza stampa (rigorosamente tenuta in tuta Napoli): “Sulla Juve ho lo stesso retropensiero dei tifosi del Napoli”. Chiodi sulla memoria di Sarri, impalato sul piano umano, ad un inevitabile processo della coscienza.

Inter, Juve e Milan al San Paolo nel giro di due giorni, ma De Luca è d’accordo? "Se Regioni del Nord riaprono senza che ci siano le condizioni, chiuderemo i confini della Campania” ha dichiarato il Presidente della Regione. Ci saranno eccezioni per i calciatori? Situazione bizzarra, inattesa, da gestire con la massima cautela perché nessuno può permettersi un nuovo stop dopo che sarà dato il via alla ripartenza.

Già ripartire. Da dove? Da chi? Da quale sistema mediatico? È stata una settimana ancora ricca di incongruenze, di gaffe e delle solite scuse postume di cui non sappiamo più cosa farci. "Non siamo fortunati in realtà, in questo momento si stanno comportando... cioè ... non c'è nessuno, ma fino a pochi minuti fa c'era un passaggio intenso".
Si parlava in questi giorni della narrazione distorta. Della voglia di scivolare su certi clichè. Di fotografare qualcuno che suona un mandolino, mangia una sfogliatella, prende gli spaghetti con le mani ballando su un tavolo. Ecco l'ultimo esempio. La milanese Biggioggero, inviata di Agorà, pronuncia uno "sfortunatamente" arrendendosi alla strada del Vomero deserta nella puntata di Agorà di mercoledì, con le diplomatiche scuse dell’indomani. Ma la questione non sono le scuse. Sono i pregiudizi. Poi la sviolinata a Napoli del tutto inadeguata per provare a mettere una pezza ad un vestito che si è rotto da tempo. 

Ogni volta che sentiamo in tv qualcuno che dice: "Dovete capire che la nostra vita sarà diversa anche con un vaccino" pensiamo ‘Perchè mai?”.Noi la nostra vita ce la riprenderemo. Ci riprenderemo gli abbracci, le carezze, le risate. Ce le riprenderemo con gli interessi.E nessun virus potrà mai mutare velocemente quanto la nostra socialità. Non esiste vita senza condivisione. Quello che ancora resiste a tutto, al tempo, alle alte temperature, ai vaccini è solo una cosa: quel chiacchiericcio subdolo sugli stereotipi che non moriranno mai. Nemmeno dopo la pandemia.