La solita Italia: dal calcio un autogol clamoroso

Se il calcio non riparte perderà una grande occasione per 'prepararsi' al futuro, quando bisognerà convivere col virus
30.04.2020 07:44 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Fabio Tarantino
La solita Italia: dal calcio un autogol clamoroso
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di Fabio Tarantino - Se il calcio non riparte perderà una grande occasione per 'prepararsi' al futuro, quando bisognerà convivere col virus, in attesa di un vaccino i cui tempi sono ancora incerti e comunque lunghi. È già tardi per qualsiasi decisione: bisognava avere certezza, oggi, sul futuro del campionato, capire se ripartire oppure no, permettendo ai club di valutare come muoversi, offrendogli un nuovo inizio dal quale ricominciare. In un senso o nell'altro. 

Invece regna l'anarchia: i calciatori del Napoli, rispettando l'invito della società, sono rimasti in Italia, ognuno a casa propria, allenandosi senza sosta, attendendo un cenno che tarda ad arrivare. Altri sono partiti, chi prima e chi dopo, come Ronaldo che è in Portogallo da inizio marzo o De Ligt, ultimo della serie, che ha pensato bene di tornare in Olanda per allenarsi come un calciatore vero. Cosa che in Italia non è ancora possibile. Un altro paradosso. Un indizio, questo, sull'epilogo della telenovela? La Juve, in caso di ripresa, dovrebbe richiamare mezza squadra e non sarà facile per molti dei calciatori rientrare in Italia tra protocolli di sicurezza da rispettare e quarantena forzata per evitare pericoli. 

Una domanda sorge spontanea: se il calcio non riprende ora, potrà farlo a settembre? Cosa sarà cambiato? Meno contagiati, meno morti, terapie intensive quasi vuote (ce lo auguriamo) ma lo stesso identico pericolo, il rischio concreto di una nuova epidemia, il timore di non riuscire a controllare l'enorme macchina organizzativa. Per questo sarebbe stato opportuno (in realtà lo è ancora) sfruttare questi mesi per 'prepararsi' alla prossima stagione evitando di non comprometterla, accettando anche il rischio di prendere decisioni sbagliate ma riducendo al minimo gli imprevisti del domani. 

Riprendere, nel massimo della prudenza, vorrebbe dire tornare a far girare una giostra che dovrà convivere con nuove regole. Meglio abituarsi subito per risolvere eventuali limiti, fare correzioni, rendendosi conto di errori ai quali rimediare in tempo. Fermarsi definitivamente vorrebbe solo dire rinviare il problema: una 'soluzione' tipicamente italiana. Come chiudere gli stadi per i cori razzisti piuttosto che inseguire i quattro imbecilli di turno. Ma anche settembre è dietro l'angolo.