Napoli, la mia favola

Napoli, la mia favola
giovedì 7 aprile 2011, 09:45Copertina
di Redazione Tutto Napoli.net
fonte Domenico Esposito per Il Napolissimo
Kekko dei Modà si racconta: "Tifo Napoli, certo. Merito di mio padre e di un magico incontro..."

Loro, lo scudetto, l’hanno già vinto. Secondi al Festival di Sanremo con la hit “Arriverà” e primi da sei settimane in tutte le classifiche di vendite. Un successo voluto, inseguito, sperato. Con impegno e tanti, tantissimi sacrifici. Brilla la stella dei Modà. Brilla la stella di Francesco “Kekko” Silvestre, il frontman della rock band più amata d’Italia. Lui che, nato a Milano, ha il cuore dipinto d’azzurro. "Merito di mio padre e del magico incontro con Diego…".

Kekko, un milanese con il Napoli nel cuore.
"Proprio così. Mio padre e i miei nonni sono napoletani di Sant’Antimo e mi hanno trasmesso l’amore per la maglia azzurra. Poi c’è stato l’incontro che mi ha cambiato la vita".

A cosa ti riferisci?
"All’incontro con Maradona al centro Paradiso di Soccavo. Avevo al massimo 6 anni e lui palleggiava con un grosso pallone a forma di mappamondo. Non potrò mai dimenticare le parole di mio padre: “Guarda Checco, lui è il Dio del calcio. L’unico che può vincere una partita da solo”. Impossibile non amare Napoli e il Napol".

Oggi c’è il Pocho…
"Il giocatore più decisivo del Napoli attuale. Quando manca Lavezzi, la squadra ne risente di brutto".

Con gli altri membri della band si discute di calcio?
"Purtroppo nessuno dei Modà segue il calcio e questa cosa mi deprime (ride, ndr). Però ti dico che a Milano c’è grande simpatia verso il Napoli, soprattutto per via della rivalità tra interisti e milanisti. Speriamo che il terzo goda".

La canzone che dedicheresti agli azzurri.
"Come pittura. C’è un verso che recita “Guarda, senza parlare, azzurro come te, come il cielo e il mare”. Azzurro proprio come il mio cuore".

Prendo il titolo del vostro brano di Sanremo e ti chiedo: dove “Arriverà” il Napoli?
"In Champions. E confesso che l’Udinese mi incute più timore di Inter e Milan".

Niente scudetto?
"È ancora presto per parlarne, mancano troppe partite al termine del campionato. Siamo forti, ma la squadra si concede black out inspiegabili. Forse paga un pizzico d’inesperienza, ma il lavoro svolto dalla società, da Mazzarri e dai calciatori è stato assolutamente fantastico".

Ora parliamo del successo strepitoso dei Modà: secondi a Sanremo e primi in tutte le classifiche di vendite.
"A Sanremo siamo arrivati in Champions, mentre, per sei settimane di fila, abbiamo vinto lo scudetto delle classifiche. Un risultato che deve spingerci a lavorare con la stessa umiltà e professionalità di sempre, perché il difficile è restare in alto".

Ne avete fatta di strada dai tempi del vostro primo singolo Ti amo veramente. Quanto è cambiata la vostra vita?
"Tanto, ma la cosa più bella è svegliarsi e fare musica come primo lavoro. Il resto sono solo sfumature che non c’interessano. Siamo rimasti sempre con i piedi per terra e se, oggi, abbiamo un nome, lo dobbiamo solo alla gente che compra i nostri cd e viene ai nostri concerti".

Qual è stato il vostro segreto?
"Crederci sempre. E sognare. Proponendo la nostra musica senza voler diventare famosi a tutti i costi. Siamo stati bravi a rimanere uniti di fronte alle difficoltà".

Perché intitolare il vostro nuovo album Viva i romantici?
"Perché è la canzone del disco che più ci rappresenta. Il nostro ultimo album canta l’amore a 360 gradi, ma Viva i romantici è dedicata a chi è abituato a non arrendersi dinanzi alle difficoltà, a chi sorride, a chi comprende il valore delle piccole cose. Noi siamo così".

Quando ti vedremo al San Paolo?
"Spero in occasione di Napoli-Inter. Una partita che non voglio perdere per nulla al mondo".