Silver Mele a TN: "ADL intervenga, serve chiarezza per non buttare via la stagione! Napoli delle fazioni si sta abbandonando al destino che non merita"

Qualche anno fa i più lungimiranti avevano individuato il rischio concreto che per il Napoli di Sarri, forse il più bello di sempre, l'opportunità di strappare al sistema lo scudetto potesse essere l'ultima concreta chance prima che l'Inter tornasse competitiva e alternativa alla Juventus. Troppo grandi e ben strutturate le società del nord cui Aurelio De Laurentiis aveva contrapposto, tra lo stupore di tutti, il modello familiaristico di club capace perfino di insediarsi stabilmente nel gotha del calcio europeo. Difficile, inglorioso, immeritato risulta tuttavia il crepuscolo prescelto dal Napoli, in tutte le sue componenti, per voltare pagina e mandare in archivio un periodo bellissimo, di rara intensità. Che senz'altro in paesi e campionati in cui non c'è censura ai sogni, vedi quello del Leicester inglese, sarebbe stato anche vincente. Un passo in avanti senz'altro rispetto alla non partita col Genoa ma neppure la prestazione di San Siro può bastare a rappresentare il Napoli. Che nei più bei ricordi accelerava e colpiva a memoria, divertendosi e inebriandosi di gioia. Abbracciandosi come invece oggi non riesce più per eccesso di noia. Meglio per mancanza di gioia, dopo il gol di quel Lozano che mai si sarà sentito tanto solo nel momento in cui solitamente si urla l'esultanza di un popolo, tutti insieme. E Chucky traccia il solco, correndo e sbattendosi sulle orme del Diavolo come invece da un pò non riesce più ai compagni di vecchio corso.
E' il Napoli delle fazioni quello che tristemente si sta abbandonando ad un destino che non merita. Nei 20 punti racimolati in 13 giornate c'è un gruppo che ha deciso di ammutinarsi dopo il Salisburgo e sul quale il presidente intende rivalersi esercitando quelle azioni legali necessarie per tutelare l'immagine svilita del club. E poi ci sono le questioni contrattuali sospese da tempo che senz'altro hanno reso gli idoli di qualche mese fa tiepidi nella rincorsa a performance non più degne dei tempi andati. In mezzo a tutto ciò naviga annaspando Carlo Ancelotti, capace di scrollarsi di dosso indolenza e qualche frustrazione nell'incontro romano con quegli arbitri che, con errori marchiani, qualcosa hanno pur tolto al suo Napoli. Troppo poco per poter incidere davvero laddove a dominare, continuano ad essere questioni extra campo.
All'orizzonte c'è il Liverpool, in maniera più verosimile per provare a far bottino da qui a Natale le partite con Bologna, Udinese, Parma e Sassuolo. Passando ovviamente dal Genk cui si chiederà il pass per gli ottavi di Champions. Fondamentale che torni ad esprimersi De Laurentiis, al fine di far chiarezza e rimarcare che ognuno, lui in testa, ha responsabilità ben precise. E' poco onorevole che il clima anarchico, che mal s'addice al calcio dei milioni, travolga in caciara la più bella realtà non stereotipata del prevedibilissimo panorama pallonaro d'Italia.
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