ADL e quella foto che è un guanto di sfida a tutto il calcio italiano

ADL e quella foto che è un guanto di sfida a tutto il calcio italiano
Oggi alle 12:30In primo piano
di Arturo Minervini

C’è qualcosa di molto potente in quella foto, con Kevin De Bruyne e De Laurentiis seduti su una sedia da regista cinematografico ed una stretta di mano che è un patto d’acciaio. C’è un rilancio, di sublime arroganza, un ronzio che plana nei pressi delle orecchie di tutte le rivali, una chiara volontà di ripetersi, che non s’era manifestata dopo il primo trionfo. Aurelio De Laurentiis non solo ha preso uno dei centrocampisti più forti al mondo, ma l’ha fatto subito ed il motivo è chiaro: dimostrare a Conte che no, non erano solo parole quelle che l’hanno convinto a chiudere la porta in faccia alla Juve, la sua Juve.

Aurelio De Laurentiis vive in questo momento un momento mistico, se giocasse a basket farebbe canestro pure tirando bendato dall’interno di una cabina telefonica. E, per la prima volta, si è fatto ingolosire dalla pazzia idea, un progetto irreale se l’avesse raccontato agli amici qualche tempo fa. A fare una volta la differenza, ancora una volta, il tempismo della mossa, la capacità di programmare, di anticipare i tempi, quasi come se vivesse una realtà in cui, per lui, il tempo scorre più lentamente.

Con la visione panoramica della mosca, osserva il pachidermico mondo del calcio, e ne prevede le tendenze, cavalcandole quando gli altri hanno ancora i cavalli al maneggio. Il periodo Aureo di Aurelio, al massimo del suo splendore.