Da 0 a 10: la porcata del ‘decreto’ anti-Napoli, l’azione legale su Hojlund, la battaglia alle Tv di ADL e la novità su Lucca

Da 0 a 10: la porcata del ‘decreto’ anti-Napoli, l’azione legale su Hojlund, la battaglia alle Tv di ADL e la novità su Lucca TuttoNapoli.net
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di Arturo Minervini

Zero cambi, Conte fa Conte e pure per questo (essenzialmente per questo) è Conte. Vuole dare continuità a chi ha alzato la Supercoppa e la scelta viene premiata dal campo: è un Napoli spietato come chi addenta dopo dodici ore di pasto l’ultima papaccella dell’insalata di rinforzo. Lascia le briciole alla Cremonese, soprattutto sul piano mentale non concede mai ai grigiorossi la possibilità di visualizzare nella mente un risultato differente dalla sconfitta. 

Uno il messaggio di ADL che non vuole e non sa essere banale. Fa i complimenti alla squadra, poi aggiunge quel ‘mi sono divertito col commento Sky’, che squarcia ancora una volta quel velo di ipocrisia che avvolge il nostro sistema comunicativo legato al calcio. Ci si rivolge ad un pubblico che tifa le tre big, le altre sono degli incomodi. Fa bene il presidente a sottolineare qualcosa che è ormai lapalissiano. “A volte il primo compito delle persone intelligenti è la riaffermazione dell’ovvio”.

Duemilacinquecento, a Cremona, mica dietro l’angolo. Lasciate liberi i tifosi del Napoli di seguire questa squadra, non chiudete con stupide dighe il flusso di un fiume che corre verso il suo mare, sfogo naturale di una passione incontenibile. Che non conosce distanze, crisi, pause di riflessione. L’amore vero non è solo quello visto nelle poesie, lo trovi in quei chilometri, nel profumo di quelle sciarpe che hanno ognuna una storia da raccontare.

Tre volte di fila per 2-0, il risultato rotondo come un cerchio perfetto disegnato da Giotto. È un Napoli corale, che pare di sentire in sottofondo ‘Tu scendi dalle stelle’ cantato da una compagnia Gospel: ogni voce ha un ruolo specifico, ogni elemento è essenziale per la riuscita dell’opera. In scienza si chiama Serendipità quella scoperta che avviene in modo inatteso o fortuito e così è stato il passaggio al 3-4-3: nell’emergenza Conte può esclamare il suo personalissimo EUREKA!

Quattro centrocampisti centrali, no? Mi confermate che erano in quattro vero? Contiamoli insieme: Allora c’era Stan, poi c’era McTominay, e stava pure Scott e infine ancora Lobotka! Impressionanti le porzioni di campo ricoperte da quei due ragazzi lì in mezzo, si moltiplicano come i Gremlins a contatto con l’acqua e arrivano sempre prima degli avversari. Le cose utili non fanno rumore. Sono le inutili che urlano “guardami”. Scott e Stan sono opere che prediligono il silenzio.

Cinque giorni all’apertura di un mercato fantoccio, in cui il Napoli sarà costretto ad agire a saldo zero, quando da anni al campionato vengono iscritte squadre con centinaia di milioni di debiti.  A tal proposito, va assegnato di diritto a Giovanni Manna il premio Diplomatico del millennio per questa dichiarazione qui: “Il blocco del mercato per me è un grandissimo paradosso, siamo una delle società più sane come liquidità”. Avrebbe potuto semplicemente dire: questo blocco è una porcata. Una porcata bella e buona. 

Sei e mezzo a Rrahmani, che gioca una partita attenta su un osso duro come Vardy. Piace sottolineare l’episodio a metà ripresa: in cui sbaglia, ma non si deconcentra e rimedia alla sua sbavatura su Vardy. “Chi fraveca e sfraveca (e viceversa) nun perde maje tiempo”. Il segreto è sempre agire, non attendere passivamente. 

Sette agli esterni Spinazzola e Politano. Spingono a più non possono, senza mai togliere nulla all’equilibrio generale. Una coperta che tiri da più parti ma, misteriosamente, non diventa mai corta. Un discorso che non si interrompe, un flusso continuo di energia al servizio della squadra. “Virgole che non hanno il coraggio di essere punto” o meglio, non vogliono esserlo perché hanno ancora tanto da raccontare.

Otto-otto il minuto in cui Lucca vede il campo, con la partita già bella in congelatore. Questo significa due cose: 1) Conte in questo momento non rinuncerebbe a Hojlund nemmeno sotto minaccia di Vekna. 2) Per Lorenzo c’è davvero poco spazio nelle idee del tecnico. Bisognerà capire come sta Lukaku, perché c’è la sensazione che dallo stato fisico di Big Rom si deciderà pure il futuro di Lorenzo. In questo momento l’addio non è più utopia. 

Nove al centravanti fino al decennio 2030. Hojlund abusa dei difensori della Cremonese come abbiamo fatto noi con i carboidrati nei giorni di Natale. Baschirotto ci sbatte fortissimo il muso, l’immagine è quella di un morso su un roccocò di cemento armato: finisce sdentato. L’Antistrut ha già aperto un’indagine ai suoi danni per Abuso di Posizione Dominante. Oggettivamente fuori mercato. Quando non sei tu a cercare il pallone, ma il pallone che cerca te, capisci di vivere un momento magico come un semaforo verde alle tre di notte: raro e sospetto.

Dieci ad un 2025 che si chiude ancora vincendo. Con lo scudetto sul petto, con l’odore della Supercoppa ancora fresca nel naso, con una squadra che ha saputo far fronte ad una serie di infortuni che avrebbero atterrato pure un T-Rex. Il Napoli c’è, a lottare. Con tutti, per tutto. Fino a che c’è una goccia di sudore da versare, fino a quando c’è ancora spazio per ribaltare il pronostico. La Napoli del pallone vive la sua età dell’oro, mai così luccicante, mai così duratura, mai così proiettata anche al domani. “Saremo felici o saremo tristi, che importa? Saremo l'uno accanto all'altra. E questo deve essere, questo è l’essenziale".

Arturo Minervini puoi ascoltarlo ogni giorno dalle 8 in "Buongiorno Tutto Napoli" cliccando qui su RadioTuttoNapoli.net