De Laurentiis ci deve parlare del terzino, non della pizza

A De Laurentiis non piace la pizza napoletana. Pensate di poter sopravvivere dopo questa sconvolgente notizia? Io sì. In realtà mi interessa poco dei gusti culinari del presidente del Napoli, che farebbe bene ad avere maggiore accuratezza nella scelta delle parole su tematiche così importanti, socialmente ed economicamente, per la città che lo ospita da diciassette anni. Aurelio e la pizza, un grande classico, di quelli che confermano che di un grande silenzio non fu mai scritto.
“Io mangio la pizza solo quando non è indigesta. E allora lo chiedo a te: come si può mangiare una pizza che viene cotta – e spesso bruciata – in un minuto in un forno a legna, legna di cui spesso e volentieri si sa poco o niente?" ha dichiarato il patron nelle scorse ore. Che a De Laurentiis piaccia di più la pizza romana è comprensibile: è cresciuto lì, ha coltivato una cattiva abitudine che si trascina dietro da troppo tempo. Affari suoi. La mancanza di delicatezza sta nell’ostentare questa posizione ostinata e contraria: è roba vecchia, che non dovrebbe nemmeno fare più notizia.
Dal presidente del Napoli i tifosi del Napoli si aspettano altre risposte. E non riguardano le farine o la legna, ma i calciatori da inserire nella rosa. Quelli sì, sono temi su cui sarebbe opportuno confrontarsi, provare in qualche modo a comprendere le prossime mosse di una società chiamata a dare risposte nel mercato di gennaio. Con l’addio di Manolas e l’impossibilità di avere garanzie sul rientro di Ghoulam, saranno almeno due gli slot da ricoprire nello scacchiere di Spalletti.
Serie A Enilive 2025-2026
![]() |
VS | ![]() |
Sassuolo | Napoli |
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro
