Gazzetta - Napoli spento, afflosciato e ostaggio di cattivi pensieri: è l'ora di farsi delle domande

Sì, la partita sarà anche stata bella per lo spettacolo visto in campo, ma mai come nel match dell'Olimpico per il Napoli contava più la sostanza che la forma. A dire il vero, non c'è stata né l'una né l'altra: la forma (la prestazione) è mancata, se non per una ventina di minuti nel primo tempo; la sostanza (il risultato) non c'è stata, con un k.o. per 2-1 che adesso avvicina anche assilli di classifica. Tant'è che per La Gazzetta dello Sport è arrivato il momento di farsi delle domande, come scrive nel suo commento finale alla partita:
"Sull’onda dell’entusiasmante finale di tempo, ci si aspettava un Napoli furioso all’uscita dall’intervallo. È successo il contrario: Napoli spento, afflosciato su se stesso, ostaggio di cattivi pensieri, forse svuotato. Roma dominante, con pressioni diffuse, a spegnere Fabian Ruiz e gli altri azzurri illuminati. Fonseca ha lasciato il possesso palla agli azzurri, ma li ha condannati a un giro-palla stracco. Fonseca così si è preso la libertà di aggredire e ripartire alto. Un altro braccio, stavolta di Mario Rui, ha concesso alla Roma un’altra chance dagli undici metri: stavolta ha tirato Veretout e il francese non ha sbagliato, ma Meret è andato a tanto così da un’altra impresa. Il gol della speranza napoletana, sull’asse Lozano-Milik, è arrivato quattro minuti dopo la sospensione per cori - il karma non perdona -, però la Roma ha tenuto duro e sul risultato c’è poco da obiettare. Il Napoli si faccia qualche domanda e si dia delle risposte".
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