Chiariello: "A volte gli infortuni sono anche una fortuna. Ma attendiamo Roma"

Chiariello: "A volte gli infortuni sono anche una fortuna. Ma attendiamo Roma"
Oggi alle 22:30Le Interviste
di Antonio Noto

Il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto "Punto Chiaro" ai microfoni di Radio CRC: "È vero che il Napoli ha prodotto otto palle gol col Qarabag, che non è in base al nome che va giudicato. E’ una squadra che aveva fatto un percorso europeo migliore del nostro, sette punti, che aveva fermato il Chelsea che ieri ha frantumato il Barcellona 3-0 lanciando una stella nel firmamento mondiale del calcio. Aveva espugnato la tana del Benfica, gloriosa squadra europea che oggi alla guida c'ha José Mourinho. Aveva battuto il Copenaghen, nostra prossima avversaria dopo il Benfica, abbiamo due trasferte consecutive. Aveva segnato contro tutte due tre gol. Napoli per due partite di seguito con Eintracht e Qarabag non prende gol in Champions, mantiene la grande imbattibilità del Maradona che sale a 20 partite consecutive, mantiene il 2025 inviolato nelle proprie mura amiche. Produce otto palle gol, di cui solo due realizzate, e questo mi lascia aperto un piccolo rimpianto. Vincere 2 o 3-0 cambia zero rispetto alla prestazione, cambia solo perché c'è un regolamento Champions che purtroppo rende anche un solo gol importantissimo per la differenza reti. Questo è il rammarico.

Non si può non essere soddisfatti della prestazione. Siamo totalmente soddisfatti. Totalmente soddisfatto di questo Napoli visto contro il Qarabag, 8 palle gol a 0, che fa una mezz'ora da grandissima squadra. E quello che ha devastato nel primo tempo l'Atalanta è un Napoli che fa ben sperare, sembra un Napoli uscito dalla crisi. Ma io vado controcorrente, sono molto cauto, non ho nessuna certezza. Nel calcio non si possono avere certezze, ma di sicuro per poter parlare di un Napoli che ha ripreso la linea di volo da co-favorita per il campionato, perché per me rimane la co-favorita insieme all'Inter fino a prova contraria. Perché se l'Inter si squaglia come neve al sole, e vabbè, un problema dell'Inter. Se il Milan sulle ali dell'entusiasmo si inserisce la lotta scudetto è da prendere da conto, da prendere in considerazione. Per il momento è su sub iudice il giudizio sul Milan. Se la Roma conferma quello che sta facendo, bisogna tenerne conto assolutamente, per il momento è una rivelazione. Anche se non tanto rivelazione, perché aveva chiuso da prima in classifica l'anno scorso nel giorno di ritorno con Ranieri e rimane prima in classifica con Gasperini, quindi c'è continuità. Vuol dire che c'ha dei valori questa squadra importanti, nonostante non abbia punte. Perché non è una punta da primato Dovbyk che si è rotto, non è una punta da primato Ferguson che era un prospetto che era partito bene col Brighton e poi fermatosi per strada. E’ una scommessa che non sta vincendo la Roma. E giocare col falso nueve, che sia Dybala o Baldanzi, non è propriamente da squadra da scudetto. Così come il Milan non ce l'ha un centravanti di fatto, perché Jimenez non segna manco a cannonate. Sono due squadre, appunto, spuntate che poi si basano su un giocatore di 40 anni fondamentalmente il Milan, anche se ha dei valori importanti come Rabiot, Magnan, Leao, Pulisic, lo stesso Salemakers, giocatori di livello, e la Roma ha un impianto notevole. I Mancini, Ndicka, i Kone sono calciatori forti, con due giocatori che in questo momento fanno la differenza: Svilar il portiere e il bomber della Roma e Soulé, che io speravo venisse a Napoli. Devo essere sincero, mi piaceva tantissimo, l'ho seguito attentamente col Frosinone e devo dire che mi piaceva molto. Mi piace molto, un giocatore che ha i numeri per sbloccare la partita. Devo dire chi è il giocatore del campionato per distacco più forte di tutti? Io metto al primo posto Nico Paz. E’ un giocatore pazzesco, proprio in nome in omaggio al cognome. E poi c'è quell'Yildiz che è intermittente, ma quando si accende è un giocatore anche lui enorme. Ma se devo scegliere un giovane, sto parlando solo dei giovani in questo momento, che è capace di illuminare una partita, il terzo è Soulé. E noi abbiamo il centravanti giovane più forte di tutti, Hojlund, che deve però riprendere la marcia interrotta con l'infortunio. Perché prima stava andando forte anche in termini realizzativi, ma è forte. La Roma c'ha un super portiere e questo fantasista che con i suoi gol sta la portando in alto. Bisogna stare estremamente attenti, perché lui dal limite non perdona, basta gli dai 5 metri e ti fa gol. Col suo mancino vede bene la porta.

Però io dico per parlare di uscita dalla crisi, poiché il Napoli ha prodotto otto palle gol, sei con l'Udinese e con l'Atalanta, ha fatto ben 14 palle gol in due partite, quante non aveva fatto nelle sei precedenti, probabilmente escludendo l'Inter in sei partite il Napoli a Torino, a Milano, a Lecce, a Bologna, in casa col Como. E in queste cinque partite il Napoli 14 palle gol non le ha fatte. Ne ha fatte in due partite, quante non ne aveva fatte in cinque. E con l'Eintracht sono state due palle gol pulite, non di più. A Bologna 0, col Lecce una quella del gol di Anguissa su palla inattiva, col Como zero, col Torino quasi zero, cioè veramente minimi storici. L'indice di pericolosità del Napoli è nettamente aumentato. Siamo fiduciosi, sono fiducioso per la partita di Roma, però se il Napoli perde a Roma fa cinque punti dalla vetta e viene risucchiato. Perché le altre stanno lì, anche il Como sta lì a 21 punti, noi ne abbiamo 24. Appaiato a noi c'è il Milan e il Milan incontra la Lazio in casa, potrebbe approfittarne, anche se Sarri si sta riprendendo da paro. E’ un maestro di calcio, ricordiamocelo sempre, ma il Milan può approfittare di una nostra caduta. E l'Inter va a Pisa, squadra ostica. Bravo Gilardino, però se l'Inter fa l'Inter a Pisa la vince la partita. Quindi bisogna stare attenti al Bologna, che c'ha la Cremonese in casa. Il Bologna non si ferma mica, eh. Sarebbe veramente clamoroso se la Cremonese riuscisse a fermare il Bologna in questo momento. Quindi c'è tutta la possibilità che le nostre rivali vadano a bottino. E la Juventus col brodino caldo che ha preso in Norvegia, dove era necessario dato il freddo, col Bodo/Glimt, con Spalletti intende ripartire. E quindi non ci possiamo permettere un'altra battuta d'arresto che sarebbe la sesta in trasferta, tra l'altro su sette partite. Ecco perché io aspetto Roma per poter dire: ‘Sì, signori, siamo fuori, adesso ci divertiamo, perché c'è continuità di risultati, di rendimento. Abbiamo una nuova identità grazie agli infortuni’.

A volte gli infortuni non sono sempre una disgrazia, ma sono anche una fortuna. Ricordatevi Spalletti con Totti. Spalletti si trovò con la Roma a un certo punto senza attaccanti, non ne aveva proprio più, tutti rotti e non erano manco dei fulmini di guerra. E Totti andò dal mister e gli disse, erano all'epoca molto legati tra loro: ‘Lo faccio io, mi sacrifico, io, vado a fare io il centravanti, alla mia maniera faccio io il centravanti’. Totti è diventato scarpa d'oro quell'anno, cioè il giocatore più prolifico d'Europa. A 30 anni si è riciclato bomber, reinterpretando in maniera strepitosa quel ruolo di falso nueve, come dicono gli spagnoli. In realtà di centravanti di manovra una volta si diceva, che avevano interpretato nella storia del calcio giganti come ‘carta velina’ Sindelar negli anni ‘30, come negli anni ‘50 il grande Hidegkuti della dell'Ungheria, il grande Alfredo Di Stefano che era nel Real Madrid un tuttocampista non era come era Joan Cruyff, il più grande dei tuttocampisti con la maglia numero 9. E Totti fece diventare perfino bomber un oscuro mediano come Perrotta, che seppe inserirsi da paro, lanciato da Totti che aveva il no look, gli occhi dietro la testa. Fu inventato per un infortunio, non sarebbe mai diventato Totti. Vogliamo ricordarci di Mertens? Che era la riserva di Insigne come alla sinistra, rosicava, borbottava, entrava, spaccava, si vedeva che era forte, faceva anche dei gol, ma non riusciva ad emergere. Si rompe Milik, fu una disgrazia assoluta, tutti ci siamo fasciati la testa. Avevamo Gabbiadini, che non convinceva Sarri, non era un centravanti puro, con Benitez aveva fatto benino da seconda punta centrale. Ma Sarri disse: ‘Ma io mo prendo sto Mertens, che nell'allenamento segna da tutte le parti, e lo ficco centravanti’. Per un mese e non toccò palla, ricordo il mese di novembre di Mertens che fu tragico: zero palloni toccati. Si parlava già di ricorrere al mercato. Partita col Cagliari: tre gol, partita successiva: due gol, partita successiva: ancora tre gol. Fece otto gol in tre partite, questo me lo ricordo, fece otto gol in tre partite, esplose. Quell'anno fece 28 gol da centravanti, pazzesco! Nato da un infortunio, da una causalità, da un'intuizione.

Quindi questo 3-4-3 che sembra averci rivitalizzato con la coppia di amiconi Lang, Neres e col sacrificio di Politano, che torna sempre utile, e di Elmas. Nasce dal caso, nasce anche però da un ragionamento, da un da un'intuizione, da un confronto con lo spogliatoio. È un Napoli diverso, è un Napoli più propositivo, ma è un Napoli che rimane equilibrato. Quel Di Lorenzo nel ruolo di quinto è un altro giocatore proprio. Si apprestano a rientrare oltre che Mazzocchi e Mariaucci in rosa ci sono in Serie A, Lukaku, Spinazzola, a brevissimo e Gilmour. Quindi arrivano i nostri come Far West, no? Eccoli, stanno arrivando. Ma aspettiamo Roma, è la tappa qualificante. Il Napoli che esce imbattuto da Roma, non dico vittorioso, come io mi auguro e spero, ma che esce imbattuto da Roma, si qualifica col Cagliari, poi acchiappa Spallettoni a paccaroni in faccia, allora sì che ci divertiremo. E non un oaui du paccheri a Lucianone ce voglio proprio dare, calcisticamente parlando. Lucià con tutto il rispetto, perché sei nella nostra storia”.