De Zerbi: "Pronto per una big? Più pressioni al Foggia in C che al Sassuolo in A"

De Zerbi: "Pronto per una big? Più pressioni al Foggia in C che al Sassuolo in A"TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 28 marzo 2021, 21:05Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
Nel corso di 'Bobo TV' sul canale Twitch di Christian Vieri, è intervenuto Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo.

Nel corso di 'Bobo TV' sul canale Twitch di Christian Vieri, è intervenuto Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo: "Mi sentirei pronto per una big se ci sono le condizioni e vuol dire giocatori di un certo tipo, avere l'autonomia completa che io voglio, altrimenti non mi sentirei pronto nemmeno per una squadra di livello inferiore del Sassuolo. Cosa vuol dire essere pronti? Io a 34 anni ho allenato il Foggia e in C non puoi passeggiare. Hai più pressioni a Foggia in C che a Sassuolo in A tra stampa e tifosi. Se fai questo lavoro devi sentirti pronto. Poi devi fare la conta con il materiale che hai a disposizione e le condizioni in cui ti mettono. Ogni tanto l'allenatore deve avere la forza di dire di no, non per paura perché i giocatori sono più importanti nell'andare a prendere il risultato ma non per sminuire la mia figura. L'allenatore ti può dare tutto ma poi chi determina e lo dico perché ero un trequartista, determina la scelta, l'intuizione del calciatore, quello che vede lui non lo può vedere l'allenatore, ti può aiutare dalla panchina ma in campo ci va il calciatore.

Sono cambiato negli anni? Quando ho iniziato pensavo che l'esperienza non fosse determinante. Alleno da 8 anni, ho quasi 250 panchine nei professionisti e ho 41 anni e l'esperienza ti dà vedere prima quello che succede poi ed è tanto però perdi qualcosa, qualcosa devi lasciare per strada. Io ero più vulcanico prima, un po' sono legato a quel De Zerbi prima maniera, adesso non conto fino a 10 ma fino a 6-7. Prima ero più spontaneo, più diretto, e quella spontaneità arriva in maniera forte, diretta ai giocatori.

Rapporti umani con la squadra? Io ho un rapporto forte con i giocatori, ho avuto e ho anche degli scontri forti. Le mezze bugie mi danno fastidio. Il Sassuolo è forte non grazie a me, io ho anche la mia parte, ma è per la società, il gruppo storico che è lì da tanto tempo. Il calcio per me è un modo di esprimere il mio carattere e credo sia stato così anche per voi. Grazie al calcio sono riuscito a esprimere me stesso. La passione, l'orgoglio per la mia famiglia, l'essere ambizioso, la serietà, la pazzia perché io vado d'accordo con quelli un po' pazzi perché probabilmente mi ci rivedo. Di sicuro non lascio niente e faccio fatica ad accettare quando dall'altra parte non vedo che si dà lo stesso valore al calcio, non riesco a dire 'però siamo tutti diversi', dobbiamo difendere la fortuna che abbiamo avuto".