L'editoriale di Chiariello: "2T male male, ma cucito 1/3 di tricolore! Sento 80%, ma non è fatta!"

Il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto a Canale 21 con il suo editoriale post Lecce-Napoli: "Che dire, ci volevano tre punti e così è stato. Questo Napoli non ha una grande proposta offensiva, il popolo azzurro in festa dirà ‘E chi se ne frega’, ed effettivamente chi se ne frega se il Napoli riesce a basare tutto sulla forza difensiva. Quarto clean sheet consecutivo, 17 in stagione, record. 25 gol subiti, la squadra migliore dei top-5 campionati europei.
Queste sono le cifre che contano, poi vogliamo dire che abbiamo visto il solito secondo tempo di grande sofferenza? Per 40 minuti ha provato solo a gestire contro una squadra oggettivamente scarsa, la proposta offensiva è stata riservata agli ultimi 5 minuti con l’ingresso di Simeone, Billing e Ngonge che qualcosa hanno fatto. Il Napoli nel primo tempo ha fatto bene, non benissimo. Ha trovato due gol, uno annullato giustamente a Lukaku - per pochi centimetri , ma la regola e quella - poi la punizione di Raspadori con una palla inattiva finalmente sfruttata. McTominay ha fatto velo sul primo palo al portiere che si è fatto infilare. Nel secondo tempo male, male, male, ma il Napoli regge con Olivera centrale, Spinazzola terzino che ha fatto una buona gara, Rrahmani che giganteggiando è stato il vero baluardo difensivo, Meret che ha messo le mani sul risultato quando c’è stato il momento di fare la grande parata. Vorrei sentire i detrattori di Meret che diranno stasera, se porta punti o no. Poi lì davanti poco, molto poco.
Tre giornate alla fine, parleremo della nuova stagione, degli acquisti, del gioco… Tutte chiacchiere. Due vittorie e un pareggio, il Napoli ha un bonus da spendersi, stasera non se l’è speso ed è la cosa più importante. Perché anche un pareggio sarebbe buono per vincere lo scudetto, il Napoli se lo può permettere, ma stasera non l’ha speso. Ha vinto come a Monza, risicato, sporco, brutto e cattivo. Ma è quello che serviva, il Napoli può gioire con un pezzetto di tricolore che si inizia a cucire sulla maglia. Non bisogna pensare che sia fatta. Ho sentito dire: ‘Vincere a Lecce e all’80% è fatta’, proprio per niente. Bisogna battere il Genoa, andare a Parma che ci ha messo in difficoltà all’andata in maniera clamorosa - e se il Napoli fa il ‘Napolicchio’ come nel primo tempo di Monza o la ripresa di oggi - se la deve sfangare.
L’auspicio è arrivare all’ultima giornata con due risultati su tre possibili, che significa giocare in sicurezza, senza doversi distrarre ovviamente. E poter festeggiare finalmente uno Scudetto inatteso, inaspettato, incredibile. Uso le tre ‘i’ che ha usato Antonio Conte, che ha parlato di ‘prodigio’. Io sposo le sue parole, questo Napoli non è una squadra da scudetto, non ha un’espressione di gioco da scudetto, ma è una squadra che vincerà lo scudetto perché ha quelle caratteristiche per farlo. Determinazione, coesione, volonta, applicazione, organizzazione. Una squadra che non prende gol deve per forza essere ben organizzata, poi l’anno prossimo magari miglioreremo anche sull’aspetto qualitativo.
Nel frattempo si apre un sogno infinito che neanche nelle migliori previsioni poteva essere nel cuore e nella mente di un sostenitore azzurro. Parliamoci chiaro: due scudetti in tre anni sarebbe un qualcosa di mostruoso se consideriamo la storia dell’Italia. La povera Italia che rincorre le tre strisciate, che hanno il potere di beccarsi le squalifiche giuste nel momento giusto, il 1º maggio il giorno che non escono i giornali… Pensate un po’ a questo piccolo particolare, oggi non è neanche più una notizia la squalifica di Cahlanoglu e Inzaghi. Ma il Napoli si sta rivelando più forte di tutto, e contrariamente a tutti i fautori della Marotta League devo dire che oggi Massa ha avuto una partita complicata. Mani di Spinazzola giusto non punirlo, l’intervento di Raspadori poteva essere rigore e rimane il dubbio. Ma complessivamente l’ha tenuta in pugno la partita e il Napoli non è stato defraudato. Gli arbitraggi non hanno tolto granché, ha tolto punti solo l’errore di Fabbri sul fallo di Koné su McTominay a Roma, sull’1-0 per il Napoli.
Il Napoli vince lo scudetto perché è la squadra di Antonio Conte, uno che ha allenato in Serie A 7 anni e vince con Juve, Inter e a Napoli sta per fare qualcosa di prodigioso. Questo sarebbe il quinto scudetto da allenatore in Italia in 7 anni, una cosa che nessuno nella storia ha mai fatto. Aggiungiamo anche le due imprese oltre manica, lo scudetto con il Chelsea che veniva dal decimo posto e il quarto posto con il Tottenham superando grandi corazzate, per poi andarsene l’anno dopo dicendo ‘Voi qui non avete la mentalità per vincere, è inutile che ci rimango’. Ora questi ragionamenti li fa anche a Napoli, magari vincerà ma non si vuole fermare qui, vuole continuare a vincere. E allora vedremo che De Laurentiis dovrà accontentarlo sul mercato, perché questo Napoli è buono per vincere lo scudetto ma non è buono per affrontare la prossima stagione. Ci sarà da lavorare parecchio, ma godiamoci il primo lembo di scudetto, perché stasera possiamo chiamare la sarta cucitrice, per attaccare la parte verde. Poi vedremo il resto”.
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