VIDEO - L'editoriale di Chiariello: "Campionato reso ridicolo. Insigne-ADL? Nessun colpevole"

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, è intervenuto il giornalista Umberto Chiariello con il suo consueto editoriale: “Non voglio parlare della giornata di un campionato reso ridicolo da chi lo gestisce. Andava fermato, perché quando situazione identiche vengono trattate in maniera difforme si falsa la competizione. Non è pensabile che un Asl o un Tar dice una cosa o un’altra, la Lega Calcio non riesce ad aggiornare un protocollo in un anno e non riesce a mettere a situazione sotto controllo. Si gioca solo per non perdere i soldi dei diritti televisivi. Oggi si sono viste partite farsa: l’Atalanta vince 6-2, non voglio parlare neanche della rimonta della Juve su un Roma insipiente che si fa rimontare da 3-1 a 3-4 e sbaglia il rigore del 4-4. La partita del Napoli è stata tranquilla: 1-0 Petagna. Il Napoli ha fatto quello che doveva fare, ha guidato la gara senza problemi.
Invece voglio parlare della questione Insigne, analizzando il problema a bocce ferme da tutti i punti di vista. Qui non ci sono colpevoli, come ha detto Mihajlovic in altri campionati non sarebbe nessuno scandalo un giocatore che va a scadenza ed ha una nuova squadra. Vi voglio ricordare che la Juventus vinse uno scudetto a Catanzaro. Chi segnò quel gol? Brady, che già sapeva che doveva essere ceduto perché sarebbe arrivato Platini. Nessuno gridò allo scandalo, ora a Insigne che gioca da qui a fine stagione si sente dire: ‘toglietegli la fascia, traditore’. La situazione dal punto di vista di De Laurentiis è questa: il Napoli al 30 giugno 2021 ha perso circa 60mln di euro. Anche se non sono proprio queste le cifre reali, perché il Napoli ha fatto plusvalenze e quindi ha perso circa 110mln. Strutturalmente il Napoli perde 100mln all’anno, avendo aumentato il monte salari da 140 a 152mln, che è l’88% dei costi del Napoli, una cifra insopportabile. Il Napoli non ha ancora eroso la sua riserva patrimoniale perché ad agosto ha rivalutato il proprio marchio, da zero a 75mln. Ora il patrimonio passa da 128 a 140mln, ha quindi di nuovo un bel paracadute. Ma pensate quanti di questi 75mln sono andati a copertura di perdite, quasi tutti. La situazione è grave per tutti, i ricavi da stadio sono stati praticamente azzerati. In questo quadro De Laurentiis aveva una scelta rispetto ad Insigne. Ricomprarlo visto che andava in scadenza, la risposta di Lorenzo al 16 dicembre è stata: ‘Mantienimi alle stesse cifre per quattro anni’, significava che De Laurentiis avrebbe dovuto sborsare 40mln circa in quattro anni. Ricomprarsi un giocatore che va verso i 31 anni fino a 35. In dieci anni è stato un ragazzo, tranne qualche arrabbiatura, tutto casa e Napoli. E’ stata una scelta del presidente, non l’ha voluto rinnovare, l’avrebbe fatto solo con l’abbassamento dello stipendio. Si sono lasciati anche male procuratore e presidente, ma ci sta che quella cifra non poteva essere spesa, come ci stanno a fine anno gli addi di Mertens, Ospina e Ghoulam e Malcuit perché il Napoli deve ristrutturare il monte ingaggi.
Dovrà comprare giocatori che percepiranno meno. Allora però uno si fa i conti, se Insigne costa 40mln, ma ne arriva un altro che ne prenderà la metà. Risparmiamo anche grazie al decreto crescita 24 milioni, ma con il costo del cartellino ti costa gli stesi soldi in quattro anni. C’è però la differenza enorme che Insigne è un costo a fondo perduto, non lo rivendi più, mentre quello nuovo che compri può essere rivenduto tra 4 anni facendo una plusvalenza. Tra un costo e un investimento il presidente non ha dubbi, azzera la storia e non guarda in faccia a nessuno: dobbiamo sopravvivere. Perché dice questo? Perché la Filmauro fattura 12mln all’anno, il Napoli è sceso da 274 a 228. Cioè il proprietario del Napoli fattura meno di un decimo del Napoli, in pratica De Laurentiis vive di Napoli. Secondo Forbes ha un patrimonio personale di 200mln di euro, pensate che quello del nuovo proprietario della Salernitana, Jervolino, è di un miliardo. De Laurentiis non è neanche tra i primi 10 presidenti di Serie A per quanto riguarda il patrimonio personale. Quindi scordatevi che ci metta i soldi suoi, il Napoli deve finanziarsi abbattendo il monte ingaggi. Volete un presidente con i soldi? Andatevelo a cercare e fategli fare una proposta. Sarà anche un ridimensionamento tecnico? Vedremo, dipende dall’area tecnica. Il Napoli si ridimensiona, come dovrebbero fare tutti, in modo pulito.
Chiudo con Insigne: voleva rimanere, mantenendo lo stesso stipendio, perché doveva accettare un ribasso? Da calciatore che ha vinto un Europeo, eletto migliore italiano della passata stagione, voleva i suoi soldi, non di più. Un calciatore che non vale meno di Mertens, che ha 4 anni in più e che ha avuto un trattamento diverso, dal suo punto di vista dice al presidente: ‘Se non mi vuoi riconoscere la mia storia e i miei soldi, io vado altrove’. Difronte ad un’offerta tripla, in una città dove la vita è a livelli altissimi, non va in Cina o Africa, va nella nazione dove ci sarà il Mondiale e verranno comprate stelle, è un cambio di vita epocale, da parte di Insigne è la scelta giusta. Non sbaglia De Laurentiis e non sbaglia Insigne, è sbagliato però il modo in cui entrambi stanno gestendo questa uscita. Andrebbe gestita con classe, senza eccessi, polemiche e frizioni, che questo ragazzo per quello che ha dato non merita. Come non merita il Napoli alla sceneggiata di ieri del Toronto, tante cosette che guastano un addio che deve essere soltanto d’amore e d’affetto”.
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