Sei riflessioni evidenti se nel calcio non esistessero (solo) gli arbitri

Sei riflessioni evidenti se nel calcio non esistessero (solo) gli arbitriTuttoNapoli.net
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martedì 5 dicembre 2023, 12:50Notizie
di Redazione Tutto Napoli.net
Talmente evidenti e dunque gravi gli errori, che Napoli-Inter sembra aver avuto appena due istanti decisivi

Talmente evidenti e dunque gravi gli errori, che Napoli-Inter sembra aver avuto appena due istanti decisivi: il fallo di Lautaro su Lobotka, comunque libera interpretazioni di chi rivede l'azione anche mille volte al replay, e l'evidente tocco di Acerbi su Osimhen. Peccato ci sia stato anche un prima, un durante e un dopo e in quel lungo lasso di tempo chiamata "partita", circa novanta minuti, l'Inter ha segnato tre gol e ha vinto una gara che ad un certo punto ha rischiato anche di perdere ma che poi con astuzia ha dominato. Accantonando Massa, il Var, le polemiche, la dietrologia, i sospetti...

1) Meret oggi è un argomento di discussione. Non è lui il problema del Napoli, ma è uno dei problemi. E' palese sia insicuro, lo dimostra l'errore sul gol di Thuram ma soprattutto la svirgolata prima del due a zero di Barella. Le critiche non aiutano ma le critiche fanno parte del calcio e un portiere deve avere spalle larghe per leggere e farsi due risate, altrimenti rischia di ampllificarle.

2) Osimhen non è più il bomber del campionato. Con tutte le attenuanti del caso, infortunio compreso. Ma oggi il Napoli non vanta più quel centravanti famelico che segnava ad ogni pallone toccato. Oggi Osimhen fa fatica e tra un mese sarà in Coppa d'Africa.

3) Kvaratskhelia ha smesso di sorprendere. Il gergiano resta una stella, un potenziale campioncino, a tratti brilla, fa divertire, ma l'impressione è che non ci sia più quel pathos ad ogni sua giocata divenuta ormai prevedibile. Manca il supporto del terzino e la squadra non gira come una volta, ma da uno come lui ci si aspettava ben altro.

4) Il pallone non corre più. Il Napoli di Spalletti andava veloce, questo stenta, va al piccolo trotto, anzi va a fiammate, ogni tanto s'accende ma quando respira va in affanno. Motivo? Forse la condizione fisica, di sicuro i movimenti senza palla, dunque gli schemi, la tattica, le idee che dalla settimana si spostano in campo la domenica. 

5) La difesa è un problema. Troppi gol subiti, squadra lunga, centrocampo che non copre, centrali in difficoltà. Oggi per ritrovare il Napoli bisogna registrare la fase difensiva. Siamo certi che Mazzarri correrà presto ai ripari, magari sacrificando anche il modulo, quel 4-3-3 ormai appartenente al passato come lo scudetto già scucito dal petto. 

6) Il mercato non ha inciso. Come non essere intervenuti. Ad eccezione di Natan, numericamente indispensabile ma al momento rimandato nel giudizio, manca il supporto di Cajuste e Lindstrom, due investimenti sospesi. Giocano poco e non sempre bene, lo svedese è ancora un punto interrogativo. Benissimo col Verona, poi stop. Il danese ha diversi alibi. Ma siamo già a dicembre e quasi si avverte l'assenza di Lozano.