Il mesto rientro dell'Inter: testa bassa e silenzio. A Malpensa un solo tifoso: "Sono l'unico pirla"

Il giorno dopo la pesante sconfitta per 5-0 contro il PSG è ancora più doloroso per l’Inter, tra rimpianti e amarezza. Al rientro a Milano, l’atmosfera è surreale: ad accogliere la squadra a Malpensa c’è un solo tifoso, Marco: “Sono l’unico pirla…", ripete sconsolato. L’arrivo del pullman nerazzurro, scortato dalla polizia, è avvolto nel silenzio e nel vuoto. Nessun clamore, nessuna festa: solo la triste consapevolezza di un sogno infranto. La squadra rientra in città tra sguardi bassi e volti tirati, segno di un colpo durissimo da assorbire.
De Vrij è il primo a uscire dal terminal, seguito dagli altri, fino ad Acerbi, l’unico a fare un minimo cenno di saluto. Thuram e Inzaghi ignorano anche i pochi tifosi presenti, troppo scossi per interagire. Gli occhi sono bassi, i passi lenti, il silenzio assoluto: la squadra è spenta, svuotata. Nei volti si leggono rabbia e frustrazione, mentre aleggia il pensiero di cosa sarebbe potuto essere. Per Inzaghi, potrebbe essere stato l’ultimo rientro da allenatore dell’Inter — sicuramente, il più amaro. A riportarlo è l'edizione online della Gazzetta dello Sport.
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