ADL a KK: "Per James non cediamo alle ingiuste richieste Real! Icardi? Incontro con Wanda stupidaggine, non è una necessità! Su Elmas..."

Tra pochi minuti il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis parlerà in diretta a Kiss Kiss Napoli
11.07.2019 15:48 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
 ADL a KK: "Per James non cediamo alle ingiuste richieste Real! Icardi? Incontro con Wanda stupidaggine, non è una necessità! Su Elmas..."

Tra pochi minuti il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis parlerà in diretta a Kiss Kiss Napoli dal campo di Carciato. Tante le novità che riguarderanno il mercato. La rubrica si chiama "Il calcio che vorrei". Seguite le sue parole su Tutto Napoli!

15.03 - Aurelio De Laurentiis arriva nel track di Radio Kiss Kiss Napoli: "Entusiasmo a Dimaro? Con i napoletani l'entusiasmo non è mai mancato. E' un ritiro tranquillo, sereno. Sono tutti concentrati e pronti a dare il meglio. Sabato ci sarà il primo incontro col Benevento e c'è la possibilità di incontrare un vecchio amico come Maggio".

Che idee hai per migliorare il calcio? "Il problema che ho riscontrato nel nostro Paese è che tu parli e la gente non ascolta, è distratta. O fa finta, forse non vuol capire. Forse non è chiaro il messaggio".

Cosa ne pensa della SuperLega portata avanti da Agnelli? "Credo che ci sia un grandissimo misunderstanding. Una grande ignoranza, nel senso di ignorare le cose non avendo partecipato a tutte le riunioni dell'ECA. Bisogna spiegare che l'ECA è l'associazione dei club europei, 232 club. Più di 100 sono fattivi e decisionisti nel consiglio, altri invece sono dei soci con presenza, con possibilità di suggerire, ma non di decidere. Anche se adesso pare si voglia modificare e allargare questa possibilità anche a tutti gli altri club. L'ECA è stata l'unica associazione di club privati che s'è contrapposta con educazione e fermezza alla UEFA e alla FIFA, declamando il ruolo importantissimo dei club. Attraverso l'ECA si sono ottenuti, in dieci anni, una serie di vantaggi. Io sono il Chairman di comunicazione e marketing per l'ECA e posso assicurarvi che non è nelle intenzioni di Agnelli quella di fare una SuperChampions per pochi eletti. Lui ha cercato di allargare democraticamente la possibilità di parteciparvi anche a club meno blasonati. Il problema va impostato in un altro modo. Come? Se noi parliamo del 2024-27, parliamo di un periodo così distante che sarebbe illogico parlarne fin da adess. E questo l'ho detto anche ad Agnelli. Oggigiorno anche 6 mesi è lontanissimo. Qui c'è questa stupida abitudine di stabilire le cose di triennio in triennio perché la gente crede che così si può ottenere di più, ma non è così. Chi ha capacità commerciali deve sapere ottenere cose giuste e logiche anche in un lasso breve di tempo. Questa gente io la manderei a casa. Il calcio che vorrei dovrebbe essere animato da giovani, non da persone che basano le decisioni sulle stantie esperienze passate. Bisognerebbe proiettarsi al futuro e, soprattutto, essere capaci di prevedere quello che sta per accadere. Ad Agnelli ho detto che lui prima di tutto deve interessarsi di come far trovare i bambini al calcio. I bambini si stanno allontanando dal calcio a causa dei videogiochi elettronici. Ma perché? Perché questo sport è noioso, a parte qualche partita. Specie nelle fasce minori del calcio le partite non destano grande interesse. Dobbiamo immaginare quali saranno i nostri prossimi fruitori. Noi viviamo in un contesto in cui i millenials e la generazione Z praticano gli E-Games e si allontanano dal calcio. Io ho una idea per il Ministro dell'Istruzione, da proporgli: mettiamo nelle scuole elementari italiane tecnica e tattica del calcio; due ore a settimana in cui far vedere ai bambini le partite più belle, studiarle, far capire come si gioca, cosa deve fare un attaccante o un difensore, cosa vuol dire il modulo. I bambini vanno coinvolti in maniera ludica. Il nostro Paese è stato fregato dai politici, che non hanno mai pensato ai giovani e si sono preoccupati soltanto di un bisticcio tra scuola pubblica e privata. Io ho vissuto il '69 e ho sentito delle cazzate gigantesche portate avanti. I valori essenziali sono i giovanissimi e gli anziani, entrambi da proteggere. Ho gettato lì una mia idea, prendendo lo spunto da Tebas, che ha fatto il rivoluzionario a oltranza. Perché uno per fare una rivoluzione deve ottenere anche dei risultati. Non puoi andare a Nyon e lasciare tutti così andando via dopo cinque anni. Bisogna prendere Ceferin e dirgli: 'Caro Ceferin, se lei non sta con noi, noi la togliamo'. Io ho parlato male di Platini e Blatter e i fatti ora dicono che non mi ero sbagliato. Ora bisogna parlare e pensare. Bisogna organizzare cosa i media desidererebbero, visto che i media rappresentano il pubblico. Dove vogliamo andare? Cosa vogliamo fare? Che interesse vogliamo creare? Dobbiamo rovinare il calcio nazionale? Giammai, perché è una fucina dei valori culturali di una nazionale. E va tenuto nel weekend. Perché dobbiamo fare una Champions League e un torneo per morti di fame a cui si dà il contentino (Europa League, ndr)? Tu UEFA, perché coi nostri investimenti vuoi fare la parte del leone? Il secondo torneo dobbiamo gestirlo noi. Benvenute a FIFA e UEFA, ma devono concentrarsi su regolamenti uniformate e sulle nazionali. Tebas ha ragione a dire che l'ECA deve organizzare il campionato europeo. Deve esserci un'unica Champions League. Per evitare un dislivello di potere economico si può fare una Champions League tra chi può permettersi determinati calciatori e un'altra Champions League per gli altri club. Poi i primi 4-5 dell'una e i primi 4-5 dell'altra potrebbero sfidarsi alla fine".

Vedrebbe bene l'introduzione del tempo effettivo nel calcio? "Ci sono stadi che sembrano degli acquari. Il tempo si ferma e, tranne in qualche momento, per il fatto che non c'è un commento sembriamo veramente in un acquario. Allora mi sono sempre detto: 'Forse è il momento di evitare quest'interruzione di 15 minuti tra i due tempi'. Ma sarebbe bello fermare il calcio ogni 10 minuti, un time-out da due minuti, con l'allenatore che chiama a sé i calciatori. Deve intervenire la FIFA per mettere le sostituzioni illimitate. E' giusto vedere tutti i calciatori giocare. Io potrei benissimo far giocare un calciatore, poi tirarlo fuori, mettere un altro e rimettere lui qualche minuto dopo. Come nel basket. Se accade negli altri sport, perché non anche nel calcio?".

15.28 - L'intervista si ferma per la pubblicità. Due minuti e ricomincerà.

15.30 - Ricomincia l'intervista di De Laurentiis, che si sofferma sul villaggio azzurro a Dimaro: "Più bello degli anni precedenti. Oggi c'è un bel negozio, con tanto di camerino. Stamattina c'è stata una grandissima affluenza".

Il Napoli è una grande famiglia? "Sì, questi sono tutti ragazzi straordinari. C'è nell'aria la voglia di mostrarsi col Benevento, nell'amichevole di sabato, che sarà trasmessa su Sky in chiaro. Sarà riproposto su TV8 alle 21 nella tv free. Anche TvLuna potrà trasmetterla in chiaro intorno a quell'ora".

Il Napoli sta crescendo. "Il Napoli ha sempre avuto una levatura internazionale. A parte quel periodo tra l'addio di Maradona e l'avvento nostro. Prima c'è stato quel genio che è Maradona, poi siamo arrivati noi che da quando siamo tornati in Serie A abbiamo avuto i Quagliarella, i Cavani, i Lavezzi, gli Higuain. Tanti calciatori che dimostrano che l'internazionalizzazione di questo club era avviata. Il Napoli purtroppo ha vinto poco, soltanto due scudetti. Ma sono cambiati anche i tempi e il calcio. Il Napoli ha perso tempo nei suoi primi 50 anni. Non se ne può fare una colpa a nessuno oggi. Ogni volta che incontro i tifosi io vorrei accontentarli. Mi chiedono quand'è che vinciamo lo scudetto. A me fanno venire un po' d'amarezza, ma mi fanno tanta simpatia. Gli dico che l'importante è l'appartenenza sociale a questa maglia. Voi siete napoletani, non potete non gioire del fatto che in questi ultimi 10 anni siamo l'unico club italiano ad albergare in Europa. A me dispiace se qualcuno non è soddisfatto e contento. Per me sarebbe facile prendere i plausi, conquistare lo scudetto o una coppa europeo e fallire un attimo dopo. Ma non credo che questo sia nell'interesse di Napoli e della Campania. Poi ci sono i napoletani che sono sempre insoddisfatti che si sono legati a Milan,Inter e Juventus. Noi andiamo avanti per la nostra strada, con tutta la cazzimma che non deve mai mancare. Rispettando però le regole e l'economia di un club che, rispetto all'economia dei maggiori club italiani, non ha un euro in meno".



Sui cori di discriminazione territoriale: "Se il calcio negli stadi è ciò che serve ai Governi per tenere tutti buoni, sereni e tranquilli, invece di scendere nelle piazze a fare le rivoluzioni, va benissimo. Com'è che soltanto in Inghilterra il Governo è riuscito a trovare delle soluzioni? Avete mai visto in uno stadio inglese episodi razzisti? Se accade, arriva un bodyguard e ti butta fuori".

La risposta viene interrotta da una telefonata. De Maggio scherza: "Presidente, è James?". ADL risponde così: "James è nei nostri cuori, soprattutto nei cuori di chi l'ha allenatore meglio di chiunque altro, Ancelotti. Il problema di James è che bisogna fare i conti col Real Madrid. Noi siamo duri, non vogliamo cedere alle ingiuste richieste del Real Madrid. Noi non abbiamo fretta perché la nostra squadra è già molto forte. Dobbiamo fare soltanto dei colpi, niente di particolare. I colpi si fanno in due, tra chi vuole acquistare e chi vuole vendere. Noi vogliamo acquistare, ma non vogliamo commettere errori".

Domani c'è un incontro tra De Laurentiis e Wanda Nara? "E' una stupidaggine colossale, enorme. Io Wanda Nara l'ho incontrata tre anni fa e non ho nessuna intenzione di incontrarla di nuovo. Mi è stato sufficiente quell'incontro. Anche perché Icardi non rientra nelle necessità attuali del Napoli. Nel momento in cui io lo chiesi era un altro momento storico. Era l'anno che s'era infortunato Milik e volevamo trovare una sostituzione a lui, ma fu bravo Sarri a far diventare il nostro folletto Mertens uno capace di superare i trenta gol".

Il presidente torna poi a parlare della politica nel mondo del calcio: "I politici sanno intervenire per punire, ma non per curare. Comportiamoci come gli inglesi. Quando si parla di discriminazione, come si può non prendere i colpevoli? Al San Paolo abbiamo installato 400 telecamere, investendo un milioni di euro, che lavorano con algoritmi e sono utilizzate addirittura dai servizi segreti in America. Queste telecamere ti fanno l'identikit di chi è sugli spalti. Abbiamo speso 4-5 milioni da quando ho cominciato solo in multe, comminate dalla Lega, per l'accensione di fuochi, l'esplosione di petardi. Con questi noi avremmo potuto potenziare il reparto giovanile. Non è una scusa, quindi. Chi non si comporta in maniera degna di essere ospitato al San Paolo sarà prelevato e non gli sarà dato più l'accesso, anche se ha pagato già l'intero abbonamento. Ma lo Stato perché è assente? Perché a Salvini servono quei voti? Basterebbe poco. Perché la gente deve comportarsi male negli stadi? Perché la gente si dà appuntamento negli autogrill per distruggere tutto e fare a cazzotti? Questo non è sport, questo non è calcio".

15.43 - De Maggio prova a dare due formazioni, entrambe schierate con il 4-2-3-1. La prima: Meret, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Fabian, Callejon, James, Insigne, Milik. ADL risponde: "E' una possibilità vedere questa, passiamo alla seconda".

Ospina/Karnezis, Malcuit, Chiriches, Maksimovic, Mario Rui, Rog, Zielinski, Ounas, Younes, Verdi, Mertens. Il patron lo interrompe: "E Luperto? Allora sei contro i giovani? Ed Elmas dov'è? Se io dovessi comprare Elmas non giocherebbe da nessuna parte... Ma ho detto 'Se'. Dovevate parlarne voi però, non mi fornisci neanche l'assist? I tifosi vorrebbero 33 formazioni, se lo prendo non trova spazio neanche nella seconda formazione?

De Maggio lo interrompe: "Quindi Elmas arriva?". E De Laurentiis chiude: "Dobbiamo stare tre settimane qui, vediamo..."

Un messaggio ai tifosi: "L'azzurro è sempre il colore più straordinario che ci condisce la vita, ci riempie gli occhi. L'azzurro del Napoli e l'azzurro della Nazionale sono protagonisti calcisticamente e non fa disonore a nessuno. Anzi, questo ci fa onore. Dobbiamo essere tutti orgogliosi di tifare Napoli".

15.48 - Termina qui l'intervista ad Aurelio De Laurentiis.