Da 0 a 10: Spalletti Spaccatutto, l’audio incriminato, i 35 mln buttati e la bomba ad ADL

Il Napoli con Raspadori batte lo Spezia all'ultimo respiro. Spalletti inferocito in conferenza lancia qualche messaggio a De Laurentiis
11.09.2022 20:42 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Da 0 a 10: Spalletti Spaccatutto, l’audio incriminato, i 35 mln buttati e la bomba ad ADL
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Zero alle stupide crociate, che erano già iniziate dopo mezzo tempo col Lecce. C’è qualcuno a Napoli che si è fissato su questa storia che Raspadori sia stato pagato troppo, che il Napoli abbia buttato 35 mln. Sono gli stessi, badate bene, che nei giorni della trattativa col Sassuolo e dopo l’inserimento della Juve tuonavano: “Ora ce lo facciamo rubare per un paio di milioni!”. Statene alla larga. Sono pure contagiosi. 

Uno il gol per battere finalmente lo Spezia. Abbattuta una maledizione da sciamano, con i liguri che avevano vinto le ultime due gare in Serie A al Maradona pur subendo 25 tiri e 27 tiri, vincendo lo scorso anno senza tirare in porta. Alla prossima, lancio del sale come Canà con Crisantemi all’ingresso in campo: “Niente, Piove”. Cit. 

Due tunnel scavati nella stessa azione dall’ingegner Kvaratskhelia. Il georgiano vede praterie dove altri vedono porte sbarrate, immagina giocate da visionario del pallone. Roba da proporlo come Ministro delle Infrastrutture, se si candida alle prossime elezioni costruisce pure il Ponte sullo stretto. Vota Khvicha, Vota Khvicha, Vota Khvicha!

Tre minuti di infuocato batti e ribatti. In sala stampa Spalletti si scaglia in versione Ralph Spaccatutto contro il volto di Mediaset Raffaele Auriemma: “Ha detto che ho litigato con la squadra” l’attacco, la replica non si lascia attendere: “Mi mandi l’audio” puntualmente spuntato sui social. Giudicate voi. 

Quattro presenze, 103’ in Serie A e una distanza siderale dalla migliore condizione. Ndombele, piazzato poi lì in mezzo, convince poco e ancora meno quando al 45’ vedi il Prof. Lobotka salire in cattedra. È come passare dall’Arisa che oggi sembra una Pin-Up a quella che cantava “Sincerità… E fare e rifare l’amore… Per ore, per ore, per ore”. Sincerità? Non tengo il coraggio.

Cinque cambi rispetto al Liverpool e tema turnover che diventa quasi tabù per Spalletti. Un caldissimo tecnico in conferenza tuona: “Questo giochino dei cambi piace solo a voi. Piace pure a De Laurentiis, ma qui devono giocare tutti”. Bruce Willis in Die Hard a confronto era un tipo innocuo. Luciano con le bombe a mano proprio. 

Sei gare in A più l’esordio brillante in Champions: è un Napoli che sa vincere in molti modi. Sembra banale, ma non lo è affatto. Perchè se asfalti il Liverpool e poi riesci pure a battere lo Spezia allo scadere di misura vuol dire che stai imparando la più grande lezione del calcio: non esiste una gara uguale a quella precedenti. La discriminante è quanto ci credi fino al triplice fischio finale: “Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare” è la chiave di tutto.

Sette giorni per riguardarsi allo specchio, con una fisionomia rinnovata alla Cage-Travolta in Face Off. C’è il Milan, l’esame che il Napoli aveva fallito lo scorso anno nello scontro diretto al Maradona. La squadra che porta sul petto quello scudetto che poteva essere altrove, magari sull’azzurro. Questo è un nuovo Napoli, con nuovi leader tecnici, con l’entusiasmo rinnovato di chi mangia pane ed entusiasmo a pranzo e cena: sarà un test d’ingresso all’Università dello Scudetto. 

Otto alle due facce di Jack, che sembra Nicholson nelle vesti di Joker. Sbaglia molto Raspadori, magari quasi tutto, eppure quegli errori danno ancor più valore alla zampata del minuto 88’. Cadere non è mica una colpa, la vera colpa è non rialzarsi. Giacomo riesce a fare tutto come se non dovesse finire, finire tutto come se stesse per ricominciare. Non c'è niente di più sconvolgente del ritrovarsi a correre verso lo stesso traguardo.L'ultimo chilometro della maratona è sempre il più bello. Bravo Raspa.

Nove senza come nel canottaggio a San Siro: senza Osimhen, il Napoli, senza Leao il Milan. Chi ne risentirà di più? Di mezzo la Champions ed una partita a scacchi tra Spalletti e Pioli che durerà una settimana. Sono le due squadre che puntano su concetti nuovi, sulla freschezza di una gioventù che sa essere travolgente. Napoli e Milan si somigliano molto, moltissimo. E sono appaiate in testa alla classifica. Sarà notte di stelle a San Siro. Anche senza due fenomeni. 

Dieci alla settimana da Dio. Lazio, Liverpool e Spezia sono una tela che il Napoli tesse senza disfare, la parolina magica della ‘continuità’ che esplode nel cervello. Non sempre importa come, spesso importa farlo. Di fioretto o con le mani sporche di fango, col fiatone o lasciando il mondo a bocca penzolante: mille modi di fare l’amore. È un Napoli poliamoroso, che a differenza del suo allenatore, sembra vivere seguendo l’insegnamento di Lorenzo il Magnifico: del doman non v’è certezza. Il potere di adesso è seguire la regola: “Ovunque tu sia, vivi pienamente nel qui e ora”.

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