Del Genio a TN: "Mercato da 6,5, ma le altre si sono rinforzate di più e servivano altri due innesti! Griglie non hanno valore, bisogna valutare tanti fattori. Milik? Ha una dote pazzesca"

Paolo Del Genio ai microfoni di Tuttonapoli.net
21.08.2018 15:15 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Del Genio a TN: "Mercato da 6,5, ma le altre si sono rinforzate di più e servivano altri due innesti! Griglie non hanno valore, bisogna valutare tanti fattori. Milik? Ha una dote pazzesca"
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"La partita mi ha soddisfatto molto. Non vorrei dire che ero arrivato pessimista, ma molto preoccupato e neii primi 25 minuti la preoccupazione era aumentata". Sabato sera ha debuttato in campionato il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti, oggi esordisce per la nuova stagione Paolo Del Genio al microfono di Tuttonapoli.net, in un appuntamento che - come lo scorso anno - ci terrà compagnia ogni settimana fino al termine del campionato. Il noto giornalista ed esperto di tattica si è così espresso sul match di Roma: "Poi tutto è scomparso con la grande reazione fisica e mentale. Il Napoli è diventato padrone del campo, come secondo me è necessario che faccia perché il Napoli non può cambiare tanto, ha un DNA preciso e va sfruttato. E' una squadra che quando prende in mano la gara diventa dominante. Se la partita deve subirla qualche sofferenza la trova, ormai conosciamo il Napoli. Quando ho cominciato a vedere le cose fatte bene sono stato contento perché non pensavo che riuscisse a farlo così velocemente".

Il gruppo è rimasto lo stesso, è inevitabile che ci sia ancora tanto di Maurizio Sarri anche nel nuovo Napoli di Ancelotti. "I giocatori sono gli stessi, le caratteristiche sono tali da intendersi in un certo modo. E' una squadra che viaggia bene quando è corta, quando è compatta e aggressiva. Se a queste qualità aggiungi qualche piccola ma significativa variazione, come il verticalizzare prima, andare più velocemente in profondità o, in qualche caso, tenere entrambi gli esterni alti e tanti uomini nella trequarti avversaria, come avvenuto nel gol di Insigne, le cose positive non possono che aumentare. La squadra non deve essere snaturata, ma bisogna introdurre e metabolizzare quanto prima le novità apportate da Ancelotti".

Lo stesso Ancelotti, dopo il k.o. col Wolfbusrg, aveva detto che serviva maggiore equilibrio, abbassando la linea di pressing. E' stata questa la chiave? "In questo momento nessuna squadra riesce a fare pressing alto per larghi tratti. Ci sono dei momenti in cui devi un po' abbassarti e gestire la gara diversamente. Il Napoli sa farlo e ha i giocatori giusti, tanti recuperatori di palloni, tanti calciatori aggressivi. La Lazio comunque rinuncia a giocare dal basso e lancia subito lungo, pertanto non era neanche la partita giusta per fare questo ragionamento tattico".

Subito smentite le griglie di partenza fatte dalla maggior parte degli addetti ai valori: il Napoli vince e l'Inter perde. Gli azzurri sono ancora l'anti-Juve? "Quello delle griglie è chiaramente un giochino e per questo bisogna farlo a bocce forme, ma facendolo a bocce ferme hanno un valore vicino allo zero perché in questo caso si vede soltanto la somma dei valori individuali. Chi le ha fatte ha ritenuto che individualmente le rose delle altre sono più forti e va bene così. Ma per costruire una griglia più vicina alla realtà bisogna tenere conto di tanti altri fattori. Il gioco è la cosa più importante, chi ce l'ha ce l'ha e chi non ce l'ha non riesce ad averlo e non riesce a colmare il gap con le individualità, a meno che non sei il Real Madrid. L'altro aspetto che viene tenuto in considerazione in queste griglie è la carriera fatta dai nuovi acquisti. E' ovvio che Nainggolan, Nzonzi, Higuain hanno un valore maggiore di Milik e Zielinski, ad esempio, perché hanno fatto una carriera maggiore. Ma può darsi che ci ritroviamo di fronte all'esplosione di questi ultimi due o un calo di chi è già più avanti nella carriera, in una fase discendente, e quindi rendono meno. Sono delle griglie che vanno fatto, ma riguardano una sola valutazione. Mentre ci sono tantissimi parametri. Per fare un esempio, nessuno nelle griglie ha considerato che il Napoli ha in organico un attaccante come Mertens che ha segnato oltre 50 gol negli ultimi anni. Ci sono mille esempi che possono essere fatti, quindi le griglie lasciano un po' il tempo che trovano".

Milik è stato decisivo. Si è parlato tanto di un top player in attacco, ma probabilmente il Napoli lo ha in casa. "Ha tutte le potenzialità per esserlo, è un calciatore che sente la porta come pochi. La cosa che mi colpisce molto di lui è la semplicità con cui si trova al posto giusto al momento giusto, con la forza giusta. Viene considerato molto per la forza fisica e le qualità tecniche, ma la dote più grande che ha è quella di sapersi liberare e farsi trovare al momento perfetto in area smarcato dall'avversario diretto, spesso nell'area piccola. E' la classica qualità del grande centravanti. Come tutti quelli che hanno giocato poco si possono fare proiezioni relative su di lui, ma nelle poche partite che ha potuto giocare si è visto che fa in pratica un gol a partita. C'è poco da aggiungere".

Paolo, si è da poco concluso il mercato e non possiamo non chiederti il voto finale per il tandem Giuntoli-De Laurentiis. "Il mercato del Napoli è da 8 per le conferme di tutti i calciatori migliori e da 5 per il mancato acquisto di un attaccante e di un altro regista che avrebbe dato più tranquillità. Non c'è un altro attaccante fisico come vice-Milik e manca un vero regista che possa sostituire Hamsik e Diawara, che non hanno mai fatto una stagione intera da playmaker. Queste sono due incognite che non mi sarei portato dietro. La media dunque è 6,5, ma non è un grande voto perché il mercato delle altre mi è piaciuto. Il Napoli ha migliorato il suo organico, ma Juventus, Roma, Inter e Milan l'hanno migliorato di più rispetto agli azzurri. Dobbiamo augurarci che Ancelotti e il suo gioco riescano a fare la differenza".