DIMARO DI BORDO - La possibilità concessa a Diawara e la nuova vita dei terzini

16.07.2018 19:08 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato, Fabio Tarantino
DIMARO DI BORDO - La possibilità concessa a Diawara e la nuova vita dei terzini
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

(di Fabio Tarantino) - Una settimana ed è già il Napoli di Carlo Ancelotti: lo si riconosce dai particolari, da alcuni concetti modificati ed altri semplicemente rinnovati. Il modulo di riferimento è il 4-3-3 che, per gli amanti delle cifre, è più simile ad un 4-3-2-1 con gli esterni offensivi che giocano più al centro lasciando libertà, alle loro spalle, ai terzini. Che dovranno spingere e farlo continuamente nell'arco di ogni singola partita. Si parte da qui. 

- Con Sarri uno dei due terzini restava bloccato, quando l'altro spingeva. Veniva a crearsi una linea difensiva a tre, era perfetta ad occhio nudo e rispettava indicazioni ben precise. Con Ancelotti, e s'è visto nell'amichevole col Gozzano, entrambi i terzini avanzano, superano la metà campo, spesso sono anche più alti della mezzala e dello stesso esterno d'attacco. L'azione del Napoli sarà avvolgente, simmetrica, s'alimenterà della corsia destra così come di quella sinistra. Simili i movimenti e i tentativi: Ghoulam sarà l'interprete perfetto, avendo doti offensive innate; Hysaj dovrà crescere. Ricordate il Napoli che costruiva a sinistra - con l'asse Ghoulam-Hamsik-Insigne - per poi finalizzare a destra, coi tagli di Callejon? Non esiste più. Anzi: c'è ancora, ma s'è rinnovato.

- I terzini ringraziano le ali d'attacco: grazie ai loro movimenti sfruttano praterie di campo nelle quali affondare. Lo stesso, a turno, alternandosi, faranno le mezzali di centrocampo. Un'esercitazione di questa mattina permetteva ad uno dei due interni di proporsi sul fondo per il cross al centro dell'area, affollata per la presenza della punta e anche dei due esterni pronti a colpire. I vari Insigne, Verdi, Mertens, Ounas, Callejon saranno liberi d'inventare nel rispetto di indicazioni tattiche precise: giocare tra le linee, scambiar palla di continuo, sostenere la prima punta e liberare spazio alle loro spalle. Saranno concessi dribbling, tiri dalla distanza, qualsiasi indizio del loro talento. Senza mai strafare. 

- Il futuro appartiene a Diawara, alla sua gioventù (domani compirà ventuno anni) che sfocia in una sorprendente personalità. È l'interprete perfetto nel gioco di Ancelotti: ha fisico per sostenere gli attaccanti, velocità d'azione e qualità essenziale, non ancora eccelsa, per verticalizzare o cambiare gioco, a seconda dei casi. Diawara protegge palla, ma quando può avanza per diversi metri (ricordate il rigore procuratosi col Gozzano?) oppure rischia il dribbling, strappando applausi in partitella e anche qualche (sano) rimprovero di Ancelotti. Che con lui s'è fermato, domenica mattina, dialogando per diversi minuti, poi lasciandolo allenare con esercizi per migliorare la precisione dei passaggi. Lo aiuterà nel percorso di crescita Hamsik, regista complementare: più elegante, più geometrico, più preciso e però anche meno forte fisicamente, su cui aleggia l'incognita della continuità nell'arco dei novanta minuti. Deciderà Ancelotti ma decideranno soprattutto circostanze e avversari: nessuno sarà titolare e nessun altro riserva.