Gli incompresi siete voi, altro che Insigne! Ma chi gli ha mai chiesto di essere Baggio?

12.11.2020 16:12 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Gli incompresi siete voi, altro che Insigne! Ma chi gli ha mai chiesto di essere Baggio?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

(di Arturo Minervini) -  Gli incompresi siete voi, altro che Lorenzo Insigne. Circola in queste ore sul web un articolo, pubblicato anche sul portale Sportmediaset, che riguarda il capitano del Napoli. La risposta ad una domanda che nessuno mai si era effettivamente posto, tirando in mezzo Baggio o Del Piero (sarebbe interessante usare questi termini di paragone anche per certi pacchi mega-galattici che abbondano nelle rose di altri club, costati quaranta milioni e più). 

Chi non comprende Insigne, ha seri problemi nella comprensione del gioco del calcio. Forse era in letargo, negli ultimi sette anni. Forse nel triennio di Sarri, con quella squadra che ha scritto un capitolo di storia del calcio italiano, europeo e mondiale, era impegnato a seguire sport di assoluto rispetto, come il curling. Forse non è rimasto a bocca aperta guardando quella catena di sinistra che è stata una delle macchine da calcio più devastanti degli ultimi vent’anni, con Insigne capace di essere regista offensivo sublime per gli inserimenti di Hamsik, le galoppate di Ghoulam o nel premiare i tagli che hanno segnato un’epoca per l’amico Callejon sull’altra sponda.

Chi oggi, senza nessun motivo, si interroga su Insigne non ha seguito il calcio negli ultimi mesi. Si è chiuso a riccio per il lockdown, perdendosi un’ulteriore evoluzione nel gioco del capitano azzurro. Gattuso gli ha ridonato smalto e fiducia, lo ha elevato a ruolo di leader tecnico ed emotivo. Dalla corsia mancina dirige l’orchestra, regala equilibri, crea per i compagni, incide con una qualità palesemente superiore alla media. 

Attacco fuori luogo, dal tempo e dallo spazio. Al punto che non serve nemmeno riportare numeri o statistiche per aprire un dibattito. Sarebbe come dare valore ad una tesi che non ha senso, oggi, semplicemente perché Insigne non ha mai voluto essere Baggio, nessuno in fondo ha mai avuto il coraggio di chiederglielo. Insigne, però, è stato protagonista assoluto di un Napoli che non ha vinto il titolo solo per una serie incredibile di sfortunati eventi, diciamo così. Ha caratteristiche chiare, delineate e definite per chi segue con attenzione il Napoli. Non c’è nulla da comprendere, nessuna aspettativa disattesi. Ci sono valori importanti, messi in discussione giusto per alzare un pochino di polvere. Ma la polvere dura poco, giusto un soffio di vento.

✍ @arturo_minervini - Chi non comprende Insigne, ha seri problemi nella comprensione del gioco del calcio. Forse era in letargo, negli ultimi sette anni. Forse nel triennio di Sarri, con quella squadra che ha scritto un capitolo di storia del calcio italiano, europeo e mondiale, era impegnato a seguire sport di assoluto rispetto, come il curling. Forse non è rimasto a bocca aperta guardando quella catena di sinistra che è stata una delle macchine da calcio più devastanti degli ultimi vent’anni, con Insigne capace di essere regista offensivo sublime per gli inserimenti di Hamsik, le galoppate di Ghoulam o nel premiare i tagli che hanno segnato un’epoca per l’amico Callejon sull’altra sponda.

Un post condiviso da Tutto Napoli.net (@tuttonapolinet) in data: 12 Nov 2020 alle ore 7:08 PST