Il modulo del Napoli non lo decide Gattuso

Appare abbastanza palese che un conto è mettere Mertens dietro Osimhen, altro è piazzarci Zielinski.
12.12.2020 17:29 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Il modulo del Napoli non lo decide Gattuso
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Come gioca il Napoli? Bene, a volte. Altre meno. Ma non riduciamo il tutto ad una questione numerica, perché vorrebbe dire aggirare il problema, o provare a circumnavigarlo perdendo di vista il nocciolo della questione.

Il modulo. Se ne parla, tanto. Così come dell’equilibrio, del ‘metti un mediano in più’, che prima Bakayoko era intoccabile, poi Demme, poi entrambi. Insomma, come è giusto che sia: ognuno ha la propria visione della cosa pubblica, perché il Napoli è di tutti. Su questo, nemmeno si discute.

Numeri. Che ci piacciono, ci divertono, perché cerchiamo di affidare a loro la necessità di razionalizzare, di ottenere una spiegazione quasi scientifica alla domanda che accompagna da sempre le nostre vite: ma ci vuole solo fortuna per vincere.

No, non solo fortuna. Ma anche fortuna. Anche su questo, nemmeno si discute. Ah, i numeri. Quindi Gattuso fa il 4-2-3-1 o il 4-3-3? Domanda irrisolta. E quando non si riesce a dare una spiegazione a qualcosa, in alcuni casi, è perché ci si sta ponendo la domanda errata. Forse, quella giusta dovrebbe essere: ma il modulo del Napoli, lo decide Gattuso.

Risposta: no. Semplice. Così come la spiegazione: il calcio non è il subbuteo. Ed i calciatori hanno caratteristiche istintive, che li porta a dare comunque una versione personale del lavoro che il mister gli chiede di svolgere. Appare abbastanza palese che un conto è mettere Mertens dietro Osimhen, altro è piazzarci Zielinski. Così come un conto è avere Petagna da ‘9’ o rivedere Dries nel ruolo che più ama. Lo si è visto con la Real Sociedad: Ciro ha fatto tutto, tranne che il centravanti. 

Inutile, dunque arrabattarsi per trovare una soluzione ad una questione che è fluida, in continuo movimento. Panta Rei, insomma. Eraclito lo aveva capito un pochino di tempo fa, e noi ci ostiniamo a dimenticarlo…