Il punto di Silver Mele a TN - Altro che bollito: la risposta di Ancelotti alle assurde critiche! Solo abbracci per Marek, si apre la successione: tre le possibilità

Silver Mele è volto di punta dell'emittente Canale 8, conduce il programma 'Ne Parliamo il Lunedì' e la striscia quotidiana 'Linea Calcio'
06.02.2019 07:40 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Il punto di Silver Mele a TN - Altro che bollito: la risposta di Ancelotti alle assurde critiche! Solo abbracci per Marek, si apre la successione: tre le possibilità

Tutto incredibilmente condensato nella serata in cui Napoli scopre in ritardo che quella di Marek Hamsik con la Samp è anche l’ultimo sospiro slovacco in maglia azzurra. Dalla Samp, trafitta per la prima volta nella stagione d’esordio in A del Napoli di De Laurentiis al passo d’addio. Ancora con i blucerchiati di Giampaolo che una sola volta erano caduti nelle precedenti nove uscite di campionato: per mano della Juventus e di un VAR cervellotico nell’annullamento del gol di Saponara allo scadere. Serviva una prova convincente per ricacciare i mugugni seguiti alla doppia uscita di San Siro in casa del Milan. E il Napoli di Ancelotti non ha lasciato questa volta spazio ad interpretazioni. Compatto, equilibrato, aggressivo: in estrema sintesi molto simile al Napoli che si era illuminato stendendo la Lazio prima del Milan. Finalmente cinico nell’assalto alla porta di Audero e finanche brutale nella dimostrazione della sua superiorità. La cronaca della serata consente di mettere in vetrina la prestazione di Zielinski, stantuffo inesauribile, gli assist al bacio di Callejon, la via del gol che conosce ormai benissimo Milik, 12 centri per lui in 14 gare da titolare, e che ritrova a distanza di tre lunghissimi mesi Lorenzo Insigne. Sfumano così di colpo le condanne di quanti, per il ko di Coppa, avevano visto bollito e inconcludente Ancelotti, privi di identità tattica e smarriti gli azzurri del post Sarri. E’ invece proprio la vicenda di Hamsik l’indicatore più efficace di quanto stia avvenendo alla corte di Carlo. Il percorso agonistico stagionale procede di pari passo con quel rinnovamento del gruppo che impongono in parte i dati anagrafici, quindi le motivazioni che, alla pari del tempo che corre, non possono eludere il fisiologico logorio.

La classifica di campionato conferma la bontà del progetto perché non era scontato che ci si dovesse trovare a questo punto con 11 lunghezze di vantaggio sull’Inter terza  e a -9 dalla Juve che con ogni probabilità, ma non senza grattacapi, andrà a lambire il record di rendimento della sua storia. Eppure si critica perché è anche comprensibile che il tifoso lo faccia e perché le abitudini del Napoli recente sono ormai quelle di una grande a tutti gli effetti. Hamsik intanto apre al rinnovamento del Napoli: proprio lui che era arrivato in punta di piedi, firmando 22 anni dopo il primo titolo del post Maradona, idolo argentino poi appaiato e superato in termini di gol. Ancora in una partita contro la malcapitata Sampdoria. Il rammarico è quello di doverci rinunciare quando ancora il suo passo e le sue giocate fanno la differenza, all’immediata vigilia della prima trasferta di Europa League. E in un San Paolo semideserto che invece gremito avrebbe dovuto acclamarlo. Magari accadrà più avanti. I soldi, tantissimi in questo caso, dettano i giochi. Ma anche le sensazioni reciproche che Marek e il Napoli si sono raccontati alla fine di una storia bellissima, cogliendo l’opportunità che avrebbe favorito fino in fondo entrambi. Un abbraccio fortissimo a Marek e il ringraziamento sincero che si deve a quanti come lui hanno dato e continueranno a farlo in termini di talento, professionalità e dedizione ad una causa. Ancelotti dal canto suo apre alla successione in mezzo al campo: Fabian, Diawara e Zielinski avranno modo di spolverare ambizioni personali e indubbie qualità.