Mazzarri a 360° ai I signori del calcio su Sky: "Vi racconto tutta la mia carriera. De La mi chiamava alle 6.30 di mattina, a Napoli il ricordo più bello. Nazionale? Mi sento un manager, in futuro..."

Intervistato in occasione della puntata ‘I signori del calcio’ su Sky Sport, Walter Mazzarri ha dichiarato: “Il mio approccio al mondo del calcio? Ho iniziato a dare i primi calci al pallone fin da piccolo, per strada. Non ho nessun rimpianto nella mia carriera, a partire da una certa età finalmente ho potuto fare ciò che mi dava soddisfazione: un lavoro da manager in cui si usi più la testa delle gambe. Trecento partite sono effettivamente tante. Quando ho iniziato la carriera non ho mai pensato di arrivare dove sono arrivato, tuttavia sentivo già allora che sarebbe stato il mio lavoro. Non essere mai stato esonerato è una grande soddisfazione, nel calcio di solito l'allenatore è il primo a pagare quando le cos non girano per il verso giusto. Ho fatto molta gavetta, dalle giovanili fino ad arrivare alla guida del Napoli. Ho avuto il merito di aver disputato stagioni importanti: partendo già dalla Serie B e l’annata col Livorno, vincendo un campionato con il club di Spinelli. Successivamente a Reggio Calabria con la Reggina fu un vero trionfo, ci salvammo nonostante la penalizzazione di 12 punti. Anche guidando la Sampdoria ho avuto grandi risultati, conquistando l'Europa al primo anno e arrivando in finale di Coppa Italia l'anno successivo. A Napoli sapete tutti come è andata, è stata un'escalation straordinaria. In questi 12 anni tutte le soddisfazioni che ho avuto sono il premio per il tanto lavoro; uno dei ricordi più importanti che ho con gli azzurri è la partita con l'Inter al San Paolo, quando il pareggio contro i nerazzurri ci regalò la qualificazione ai gironi di Champions. Ovviamente l'emozione più viva è quella della vittoria della Coppa Italia di quest'anno: abbiamo riportato il popolo napoletano a vivere emozioni incredibili.
Napoli? Quando mi chiamò De Laurentiis non mi sono posto il problema di quanto sarei rimasto in azzurro: per me quella partenopea è sempre stata una piazza affascinante. Il mio rapporto con il patron può essere paragonato a quello tra due treni che corrono paralleli e alla fine si incontrano. Nei primissimi tempi di mia vita a Napoli il presidente mi chiamava ogni mattina alle 6:30: durante gli allenamenti e le partite conduco i ragazzi al massimo della concentrazione, risentendone anche fisicamente. A Villarreal, dopo l’espulsione, non festeggiai nemmeno il passaggio del turno per la grande arrabbiatura della gara.
Lavezzi? Visto il carattere del Pocho dovevo seguirlo attentamente e molto da vicino, ci sono stati anche degli screzi, ma ci siamo chiariti ogni volta.
Insigne? Non so se Lorenzo può diventare forte e avere successo come il Pocho, ma è un ragazzo già maturo per Napoli. Passare dalla Serie B alla maglia azzurra rappresenta un passo importante per lui; deve essere aiutato in modo tale da assorbire questo grande passo in avanti.
Mourinho? Ebbi un piccolo battibecco con lo Special One ai tempi dell’Inter, ma tutto è rientrato in poco tempo: ritengo che il confronto tra i tecnici sia giusto. Personalmente, quando prendo una posizione protesto senza mai lamentarmi: le lamentele non fanno parte della mia indole.
Come trascorro il mio tempo? Il 90% lavorando, quando arrivo a casa la sera vorrei riposare e stare da solo. Pochissime volte con la famiglia sono andato a mangiare fuori a Napoli; spesso con Santoro, ma qualche volta devo staccare la spina per ricaricare le batterie.
Di cosa mi pento? Non aver goduto la crescita di mio figlio a causa della carriera: spero che un giorno possa capire che tutto questo è successo anche per il suo divenire.
Attualmente credo di poter recitare il ruolo di manager a tempo pieno: con le conoscenze acquisite nel corso del tempo potrei allenare e acquistare calciatori.
Io ct della Nazionale? Attualmente mi sento adatto per allenare i club, ma in futuro mai dire mai.
Il mio più grande successo? E’ quello di aver portato il Napoli a poter competere ad alti livelli in ogni stagione”.
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