Mertens il pensionabile e la storia del calabrone che se ne frega

Diciamocela tutta, in molti momenti della stagione sembrava quasi che si volesse convincere i tifosi che Mertens non avesse i 90 minuti
26.04.2022 16:57 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Mertens il pensionabile e la storia del calabrone che se ne frega
TuttoNapoli.net
© foto di www.imagephotoagency.it

Quando una bugia si traveste da verità? È stata una stagione complicata quella di Dries Mertens, arrivato all’ultimo anno di contratto dopo un campionato 2020/21 contraddistinto da tanti infortuni ma chiusa comunque con 10 gol e 9 assist sotto la guida di Rino Gattuso. L’infortunio alla spalla subito in estate ha ulteriormente rallentato il suo inserimento nel nuovo progetto di Spalletti, al punto che sembrava iniziare una fase calante inesorabile per il belga. 

Diciamocela tutta, in molti momenti della stagione sembrava quasi che si volesse convincere i tifosi che Mertens non avesse i 90 minuti, che non dava le opportune garanzie e rappresentasse quasi una minaccia agli equilibri difensivi della squadra. E se ne stava convincendo anche Spalletti, che a inizio aprile aveva ammesso pubblicamente l’errore di valutazione fatto su Dries: “Spero mi presenti il conto di tutte le volte in cui non l'ho scelto e avrebbe potuto giocare, a volte si fanno scelte e si penalizza sempre qualcuno”. 

Il problema vero, Caro Luciano, è che quel qualcuno è stato quasi sempre Ciro. Penalizzato, e non pare essere una buona idea, anche quando il Napoli mostrava evidenti difficoltà in zona gol. Tenere fuori il miglior marcatore di tutti i tempi, non è stata davvero una buona idea. E Ciro? Ha reagito, quasi ripercorrendo la famosa leggenda popolare secondo cui la struttura alare del calabrone non gli consentirebbe di volare, ma lui se ne frega e vola lo stesso. 

Come il calabrone, Ciro se ne frega delle voci che lo avrebbero voluto vicino al viale del tramonto. Ha sfruttato praticamente tutte le occasioni, pur con un minutaggio quasi mortificante per il suo pedigree e la sua storia. Appena 13 volte titolare in campionato (tutte apparizioni legate all’assenza di Osimhen prima di Empoli) e 9 reti all’attivo in campionato (1 gol ogni 125’). 

Quella che sembrava l’ultima pagina, forse non è più. C’è ancora qualcosa da raccontare, capitoli da scrivere, gol da segnare sfruttando quell’incredibile istinto che è tutt’altro che svanito, come la zampata di Empoli conferma (se mai servisse). Mertens, nonostante le scelte penalizzanti di Spalletti, è riuscito con i fatti a darsi una nuova possibilità di vestire l’azzurro anche nella prossima stagione. Perderlo sarebbe pura follia.