Quando 'Il senza genio' diventa eufemismo

(Di Carmine Ubertone) ‘Senza genio’, come direbbero dalle nostre parti, con due semplici parole, può essere descritta l’ennesima prestazione incolore di Arek Milik. Il polacco, col Sassuolo, ha messo in piedi un’altra gara da quattro in pagella: svogliato ai massimi livelli, scarsa partecipazione al gioco, si mangia prima un gol con una ‘ciabbattata’ di piatto che fa il solletico a Consigli, poi di testa, manda a lato il pallone mentre salta indisturbato in area di rigore.
Apatico, avulso dalla gara, un atteggiamento da orticaria. Milik sembra la sua brutta copia. I dubbi che l’originale sia scappato diverso tempo fa sono leciti e lampanti. Gattuso, col Sassuolo, gli ha concesso l’ennesima chance dal primo minuto, ma la missione è concretamente fallita. E’ sempre molto dannosa quella distrazione che porta ad avere la mente da una parte e il dovere dall’altra. La situazione contrattuale dell’attaccante è nota a tutti, il futuro lontano da Napoli è molto più di un’ipotesi, anzi è praticamente realtà, ma mancano diverse puntate alla fine della stagione del Napoli. Contro l'Inter toccherà ancora a lui, dato che Mertens è squalificato. E’ assolutamente vietato calare l’attenzione proprio adesso. Milik ritrovi la voglia e il rispetto di indossare i colori di questa maglia, poi, quando tutto sarà finito, sarà libero di decidere cosa fare del proprio futuro.
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