Cambio modulo ed accuse al mercato: perché non dire la verità?

Cambio modulo ed accuse al mercato: perché non dire la verità?TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 5 settembre 2019, 16:57Zoom
di Arturo Minervini

(di Arturo Minervini) - Il Napoli ha incassato sette reti nelle prime due partite. Il Napoli ha segnato sette reti nelle prime due partite. Basta cambiare la visuale e si modificano anche i giudizi, prospettive di un inizio campionato che meriterebbe giudizi più pacati per le precarie condizioni di alcuni. È la storia più antica del mondo, del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda dell’indole ottimistica o pessimistica dell’animo. 

Il Napoli non è al meglio. Partiamo da questo assunto ed applichiamolo ad ogni tipo di valutazione. Un calendario che prevede due gare e due settimane di sosta, prima della Champions, impone di strutturare una preparazione che miri ad essere al top a metà settembre e non certo in pieno agosto. Eppure la squadra ha vinto su un campo difficile come quello di Firenze e sfiorato una rimonta incredibile sul campo della Juve schiacciasassi. Già questo dovrebbe limitare le critiche, almeno quelle non costruttive, per dedicarsi ad una lucida analisi del tutto. 


La questione del modulo. Da anni si ripete che ormai i moduli contano relativamente, che a fare la differenza è il modo in cui un determinato schieramento viene interpretato. Ad incidere brillantezza, condizione fisica ed applicazione dei vari interpreti. Sullo schema di Ancelotti si dibatte da tempo, ma in realtà resta praticamente lo stesso dalla trasferta di Genova dello scorso anno contro la Samp. Un 4-4-2 che si dispiega in diverse forme una volta che il pallone viene conquistato. 

Carenze in rosa. Dopo appena 180’ qualcuno già ha individuato delle carenze in rosa. Forse l’unico punto dove il Napoli ha poche certezze è nei centrali difensivi alle spalle della coppia Koulibaly-Manolas, perché negli altri settori nelle idee di calcio di Ancelotti si è più che coperti. La vera questione coinvolge invece la condizione dei singoli: è lì che bisognerà lavorare. Di Koulibaly si è scritto e detto già detto già tutto, ma anche Allan e Ghoulam sono due casi spinosi da sbrigare il prima possibile. Troppo importanti nella struttura nel Napoli e nella capacità di dare equilibrio nelle due fasi, per motivi differenti arrivati non al meglio a questo avvio. Se per il brasiliano era quasi scontato dopo la partecipazione alla Coppa America, per Ghoulam questa partenza a rilento è molto più preoccupante, anche in virtù delle buone indicazioni che erano arrivate a Dimaro. 

La verità è che in questo momento ad Ancelotti mancano troppi uomini chiave, fuori condizione. È mancata una variante tattica come Milik, la straripante fisicità di Koulibaly, il dinamismo perpetuo di Allan, la spinta di Ghoulam, l’estro di un Fabian ancora arrugginito e pesante sulle gambe. Piccoli fardelli che uniti hanno appesantito la squadra e generato tutte le problematiche osservate nei primi 180’. Niente di preoccupante, considerato che nessuno può sognarsi di mettere in discussione il valore assoluto degli elementi sopracitati. È solo questione di tempo…