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Conte è tornato: ora ci sono tre grandi problemi da affrontare

Conte è tornato: ora ci sono tre grandi problemi da affrontareTuttoNapoli.net
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Ieri alle 22:00In primo piano
di Davide Baratto

Antonio Conte è tornato oggi a Castel Volturno dopo i giorni di permesso, i quali gli hanno consentito di stare in famiglia ma anche di riflettere sulla situazione del Napoli. "Io non accompagno il morto", l'affermazione forte con cui il tecnico ci aveva lasciato prima della sosta, e la sensazione è che adesso servano diversi interventi per "rianimare" la squadra. Ecco tre grandi problemi che Conte deve affrontare.

1 - Emergenza a centrocampo. Pesante sconfitta contro il Bologna, dichiarazioni allarmanti del mister, e come se non bastasse è arrivata un'altra mazzata poco più tardi: l'infortunio di Zambo Anguissa che ne avrà per circa tre mesi. Un ko ravvicinato a quello di De Bruyne, che piega così la mediana azzurra: è vero, il mercato di gennaio potrà aiutare in questo senso, ma prima di allora ci saranno da giocare nove partite cruciali per il futuro della stagione. Così, ad Antonio Conte l'arduo compito di trovare la soluzione. Da un punto di vista di uomini le opzioni sembrano piuttosto limitate: per ora c'è solo Eljif Elmas disponibile, a breve tornerà Billy Gilmour che quel ruolo lo aveva già interpretato l'anno scorso, i due si alterneranno visti i tanti impegni (più difficile pensare di vedere Vergara). Dunque, che sia con Elmas o con Gilmour bisognerà riuscire a compensare le mancanze che lascerà l'assenza di Anguissa - l'uomo più in forma dell'avvio di stagione - sotto l'aspetto della fisicità, degli inserimenti, degli strappi palla al piede, dei gol e degli assist. 

2 - Sterilità offensiva. Da quando si è infortunato Kevin De Bruyne, il Napoli si è involuto spaventosamente. I dati parlano chiaro: gli azzurri sono passati da seconda a penultima squadra del campionato per gol attesi (xG), da seconda a ultima squadra per punti attesi (xPTS). Il belga era il calciatore che meglio contribuiva alla manovra, spostando il pallone con passaggi verticali e più efficaci in senso offensivo (expected threat, xT). Adesso, si riesce ancora a mantenere il possesso palla che è però diventato innocuo, quasi una gentile concessione che gli avversari fanno sapendo di non correre poi tanti pericoli. Servono urgentemente soluzioni tattiche: pù rifornimenti dagli esterni (magari rispolverando Neres o lanciando Lang), rimettere Rasmus Hojlund al centro del villaggio, costruire con maggiore intento offensivo e meno passaggi orizzontali.

3 - Crepe nello spogliatoio. Last but not least. Forse è eccessivo parlare di una rottura, ma si evince dalle stesse parole di Conte che qualcosa non vada nel rapporto con il gruppo. Non sappiamo cosa sia successo e perché, ma una cosa è certa: non si può andare avanti senza ristabilire la connessione con la squadra. Uno dei punti di forza dello Scudetto vinto è stato proprio lo spirito d'unione, il "buttare il cuore oltre l'ostacolo", elementi che sono andati persi a detta del mister. Tornare a lavorare con un unico intento, tutti nella stessa direzione, sarà il primo passo per tornare ad essere il Napoli.