Conte in conferenza: "Finiamo il lavoro! Resto o lascio? Tifosi mi chiedono solo 'lo vinciamo', il resto è noia. Su Lobotka, Neres e Buongiorno..."

In vista della gara di domani contro il Genoa, il tecnico del Napoli Antonio Conte interverrà oggi nella sala conferenze del centro tecnico di Castel Volturno per rispondere alle domande della stampa a partire dalle ore 14.30. Su Tuttonapoli.net, come di consueto, la diretta testuale della conferenza stampa.
14.30 - Inizia la conferenza stampa
Lei disse subito 'Amma faticà', ora per queste tre partite qual è la parola d'ordine?
"Dobbiamo continuare, dobbiamo cercare di finire il lavoro. Mancano tre partite, il lavoro fa finito, in base anche a cosa è stato detto a giugno. Amma faticà, non è finito, quindi continuiamo a lavorare in maniera seria come fatto finora".
Lei vive la città, che sensazione vive? Quali sono le sue emozioni?
"Sono stato più a casa questa settimana, per vari motivi. Ho avuto modo però di frequentare la città, devo dire che sto trovando grande responsabilità dai tifosi. Il tifoso sogna, come noi, qualcosa di importante, ma sto trovando grande maturità, almeno personalmente. Trovo persone che dicono la cosa più bella, 'grazie', quindi il lavoro che stiamo facendo è apprezzato ed è la soddisfazione massima".
Come sta Lobotka? Ci sono possibilità di rientro per Neres e Buongiorno?
"Lobotka ieri è rientrato in gruppo, s'è allenato anche oggi, c'è ancora domattina come test di rifinitura per prendere la migliore decisione. E' un giocatore importante nei nostri meccanismi, ha anche esperienza e maturità che lo portano ad essere forte ed importante negli ingranaggi, non vorrei farne a meno, sicuramente. Neres ieri è tornato ad allenarsi parzialmente con noi, oggi ha fatto allenamento, penso che possa essere convocato per la panchina anche per assaggiare di nuovo l'atmosfera. Già averlo visto con noi è importante, per lui e per noi. Sapete che si tratta di uno che fa la differenza. Buongiorno è ancora fermo, non ha ripreso l'attività, dovremo aspettare. Questa settimana può iniziare un po' a lavorare, ma c'è più difficoltà per lui e Juan Jesus che muore dalla voglia di tornare, lui dice che è pronto ed i dottori frenano (ride, ndr), ma apprezzo la voglia di tutti di mettersi subito a disposizione".
I tifosi oltre a dirle grazie le rivolgeranno anche la domanda che fanno a tutti: resta o no? C'è un contratto, ma si parla di un incontro con ADL.
"Fidati, il tifoso in questo momento non mi fa questa domanda (ride, ndr). Il tifoso oltre a grazie mi dice: lo vinciamo? E io dico ci proveremo sicuramente come stiamo facendo. E' questa la domanda dopo il ringraziamento. Il resto? E' noia".
Giocando conoscendo il risultato dell'Inter può aumentare la pressione o siete abituati?
"A prescindere ci sarà, dovremo essere bravi ad indirizzarla nella maniera positiva, affinché sia un aiuto a stare concentrati, avere voglia, motivazione, penso che le prossime due gare dovremo giocare in contemporanea e sarà anche meglio. Giocare prima, giocare dopo, noi sappiamo che non cambierà niente a prescindere: dobbiamo pensare al nostro, sapendo bene che affrontiamo una squadra che ha reso difficile la vita a tanti, ho visto l'ultima col Milan, un'ottima gara nonostante il risultato, verranno a giocarsi la partita per dare fastidio, come giusto che sia".
All'andata un meraviglioso primo tempo, sofferenza nel secondo, quali sono le caratteristiche che possono dare fastidio?
"La ricordo benissimo, l'ho rivista, anche su quella abbiamo fatto delle riflessioni su cosa poter fare meglio. E' una gara, come le altre due, difficile perché comunque ci giochiamo la vita a livello sportivo e loro vorranno fare bella figura. Ci sarà un ambiente caldo, sold-out, ma non ho visto nessuno che depone le armi prima di giocare tanto meno contro il Napoli in questo momento".
All'andata il miglior primo tempo, prima di soffrire. Poi è capitato altre volte, è solo un fattore psicologico la sofferenza nei secondi tempi?
"Ci sono stati secondi tempi in cui hai sofferto di più, ma spesso è una percezione. Se rivedete la partita, è la paura che ci possano pareggiare, ci sono state partite anche con secondi tempi importanti che hanno cambiato la storia della gara come con Juventus, Inter, tante in cui abbiamo gestito bene fino all'ultimo come col Torino, il Lecce. Abbiamo vinto 1-0, ma sono stati comunque annullati due gol, uno per millimetri, fa parte anche di un percorso di crescita di un gruppo di ragazzi che s'è trovato in testa per tantissime giornate. Non siamo partiti con i favori dei pronostici da tutti, siamo partiti per dare fastidio e non lo dimentichiamo mai. Quando soffriamo, ci diventa bella la sofferenza ricordando l'anno scorso dove si è sofferto veramente".
Il Napoli ora ha i matchpoint, ora come si evita il braccino del tennista?
"La sento questa domanda da quando mancavano 10 finali, poi sono diventate 7, 5, ora 3, bisogna giocare 3 finali, prendendole una per una e cercando attraverso il lavoro di vincere sul campo. Dobbiamo essere focalizzato solo su quello su cui ci alleniamo, per evidenziare i difetti degli avversari ed i pregi nostri. E' una pressione, ma c'è uno stress positivo ed uno negativo".
Cosa aggiungerebbe nel suo libro testa, cuore, gambe, dopo questa stagione?
"Tutto dipende dalla testa, parte dalla testa, poi quello che ci chiedono i tifosi, il cuore, non può essere messo in dubbio il nostro, e le gambe che vanno allenate. Ciò che muove tutto è la testa, quello che mi piacerebbe, se dovessi aggiungere un altro vocabolo, che si sta anche perdendo anche nella crescita dei giovani, è la resilienza, essere pronti a sopportare la fatica, l'ostacolo, superarlo, andare oltre. Spesso è volentieri appena arriva la fatica o l'ostacolo si molla".
14.45 - Termina la conferenza stampa
Serie A Enilive 2024-2025
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Napoli | Genoa |
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