Lo schema ‘imposto’ a Gattuso da ADL sta funzionando alla grande

Parole, parole, parole. Tante, troppe, soprattutto quando a parlare è l’emotività che prende spazio alla razionalità. È alle spalle il momento peggiore di questa stagione, che il Napoli ora affronta con rinnovato entusiasmo dopo i blitz di San Siro e dell’Olimpico ed un rush finale tutto da vivere. L’obiettivo minimo del quarto posto che vale la Champions è di nuovo lì, ad un passo, ma per coglierlo servirà ridurre a zero il margine di errore. Troppi punti sono già stati sperperati in maniera sciagurata e le rivali non staranno certo a guardare, considerando che tutte quelle impegnate nella corsa Champions sono state eliminate dall’Europa e punteranno dunque tutto sul campionato.
Era il 21 febbraio, un Napoli decimato negli uomini e logoro nelle idee, veniva sconfitto dall’Atalanta al termine di una prova confusionaria e figlia di un momento di grande incertezza. Le ultime conferenze stampa di Gattuso erano state all’insegna delle recriminazioni sulle assenze, mostrando un tecnico quasi svuotato dopo la frattura con De Laurentiis che aveva contattato altri tecnico dopo il terribile ko di Verona. Da quella sera è arrivato l’ordine: basta parole. Silenzio.
Il nuovo schema suggerito, o meglio imposto, da De Laurentiis a Gattuso sembra aver portato i frutti sperati. Il tecnico ha ritrovato uomini e lucidità, si è compattato con lo spogliatoio per prendersi la propria rivincita personale contro quella che ha vissuto come un’ingiustizia. Niente più divagazioni, con la decisione del silenzio stampa la società ha voluto che ogni sforzo fosse orientato verso l’ultimo obiettivo rimasto per salvare la stagione. Scelta drastica, magari discutibile, ma che di fatto ha avuto gli esiti sperati.
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