Tutto sul Barcellona: rosa da sogno, Valverde 'alla Ancelotti' e i due uomini-chiave oltre Messi

Tutto sul Barcellona: rosa da sogno, Valverde 'alla Ancelotti' e i due uomini-chiave oltre MessiTuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 16 dicembre 2019, 15:12Zoom
di Pierpaolo Matrone
E' bene dirlo subito: le speranze di superare il turno contro il Barcellona sono minime. Ma ci sono, perché non si parte battuti contro nessuno.

E' bene dirlo subito: le speranze di superare il turno contro il Barcellona sono minime. Ci sono, perché non si parte battuti contro nessuno, men che meno agli ottavi di finale di Champions League, ma il Napoli sfiderà una delle due-tre squadre più forti al mondo in questo momento. Capolista in Liga, a pari punti con il Real Madrid, e imbattuta nelle competizioni europee quest'anno. Nel girone di ferro con Inter e Borussia Dortmund non ha perso neanche una partita, riuscendo a collezionare 14 punti sui 18 totali e a battere i nerazzurri, primi in Serie A a +18 dal Napoli, sia all'andata che al ritorno.

LA ROSA DA SOGNO - Basta un dato per capire di cosa stiamo parlando: la rosa del Barcellona, nella sua interezza, vale addirittura 1,18 miliardi di euro, praticamente il doppio rispetto ai 630 milioni che vale l'organico del Napoli. I blaugrana, secondo i numeri di Transfermarkt.it, compongono la terza squadra più costosa del mondo, giusto qualche milioncino in meno rispetto al Real Madrid secondo e al Manchester City primo. Un colosso, insomma, e questo di certo non lo scopriamo noi: Messi è il calciatore più forte al mondo, Suarez l'attaccante più completo che ci sia, Busquets il metronomo a centrocampo che tutti vorrebbero. Solo alcuni dei nomi più temibili. Tutti campioni, con palmarès ricco, esperienza internazionale ad altissimi livelli da anni. Aggiungete Griezmanna quei due attaccanti lì e avrete il miglior tridente del panorama.

VALVERDE ALLA ANCELOTTI - "Il calcio è uno sport continuo, la panchina ha un'influenza minima sul risultato: ci sono solo tre sostituzioni, i giocatori si muovono in campo e prendono decisioni per 90 minuti, hanno pochi attimi per pensare, non sempre possono ascoltare e rispettare le indicazioni di una persona posizionata a cinquanta metri di distanza. Anche per questo penso da sempre che i grandi giocatori del Barcellona riescano ad interpretare il gioco meglio di me". In questa dichiarazione c'è tutta la filosofia di Ernesto Valverde, l'allenatore della libertà. Una visione ancelottiana del pallone, nel quale crede di poter incidere poco. Un gestore di campioni, più che un lavoratore di campo. Una concezione lontanissima dalla storia blaugrana, composta nei capitoli più importanti dal genio di Cruijff e la maniacalità di Guardiola. Valverde rappresenta il diverso, anche per il modo di difendere. Anche questo per certi versi simile a quello dell'ex allenatore azzurro Ancelotti, con aggressività bilanciata dalle due linee da quattro del 4-4-2.

GLI UOMINI-CHIAVE OLTRE MESSI - Valverde, come Ancelotti, è uomo che dà tutto lo spazio che serve ai suoi talenti affinché si esprimano in assoluta libertà. Per questo gira tutto intorno a Messi, la classe allo stato puro. Di conseguenza, il lavoro sporco tocca agli altri. Anche se uno degli altri si chiama Griezmann, è campione del mondo in carico, e di fare il gregario di voglia ne ha poca. Potrà essere qui la chiave tattica dei match che dovrà affrontare il Napoli. Valverde gli chiede ripiegamenti continui ed è obbligato a farlo visto che né Messi né Suarez garantiscono grande copertura, per ragioni diverse. Il 4-3-3 blaugrana, dunque, è tale solo sulla carta. Poi tutti fanno un po' ciò che gli pare, chiaramente seguendo un piano di fondo. L'altro uomo-chiave è Busquets, centrale di centrocampo, fondamentale per il gioco offensivo dei catalani. Sia perché è il migliore tatticamente, quello che legge le azioni prima e intuisce in anticipo i passaggi degli avversari. Determinante in fase difensiva pure, dunque. Se il Barcellona ha fatto un'epoca buona parte del merito è anche dello spagnolo.

I NUMERI - E poi ci sono le statistiche, dalle quali non si può scappare. Che il Barcellona sia una squadra offensiva è noto, così com'è nota la facilità con la quale va al gol quest'anno: 52 gol in 22 partite tra Liga e Champions League, più di due gol a partita. Ma la transizione blaugrana di Valverde passa anche da un miglioramento dei numeri difensivi, già superiori a quelli degli scorsi anni, ma ancora lontani da quelli sperati: 20 gol incassati in Liga sono troppi ed è su questo stanno lavorando in Catalogna. La stagione, comunque, è ampiamente positiva: 35 punti in Liga, mai una gara persa in Champions League, 15 vittorie in 22 incontri. Tre sconfitte in campionato all'inizio, già archiviate da un po'. Il Barcellona sembra aver trovato la quadra e ogni partita corrisponde ad un passettino in avanti. Affrontarlo sarà l'impegno più complicato dell'anno, questo è chiaro, ma è bene non dare certezze due mesi prima. Il Napoli vero può giocarsela con chiunque, questo Napoli, detestato negli ultimi tempi, non potrebbe neanche scendere in campo al Camp Nou.