Col Salisburgo confermata la media-spettatori: numeri in crescita rispetto all'ultima stagione

I tifosi non sono andati in ritiro, rientrano a casa ma poi tornano dove stanno bene, nell'altra dimora. Quartiere di Fuorigrotta, stadio San Paolo, ad un passo dal Napoli che quasi sfiorano con passione, voce e affetto. Col Salisburgo non c'è stato il pienone, neppure superati i 39mila presenti col Liverpool, eppure chi c'era s'è fatto sentire, l'atmosfera è stata quella solita, da Champions, con l'urlo classico e anche discreto traffico da affrontare in tangenziale (e non solo) per essere presenti. In totale, sugli spalti, il dato finale è di 32.862 spettatori. Non pochi ma neppure troppi per una partita che si preannunciava storica e che poteva essere tale senza imprecisioni, legni e il solito pizzico di sfortuna. La standing ovation è per Lozano, il grande protagonista, l'uomo più atteso al primo gol al San Paolo. Uno dei più belli che potesse realizzare.
ATMOSFERA. Comincia prima del fischio d'avvio, Napoli-Salisburgo: nell'attesa dei tifosi in fila, nel caos (calmo) all'esterno dello stadio, nei pronostici che si sprecano sorseggiando un caffè o divorandosi una pizza prima che sia troppo tardi, anche nei cori degli austriaci, circa mille nel settore ospiti, rumorosi dall'inizio alla fine.
LA PARTITA. Koulibaly commette fallo da rigore, il solito Haaland trasforma, ma il pubblico incita la squadra che meriterebbe il pari e lo ottiene con Lozano. Una rete stupenda. Fiato sospeso prima del destro secco. Poi l'urlo. Il suo e dello stadio. Applausi e felicità. Il sorriso del messicano che poi, quasi al novantesimo, esce tra gli applausi di tutto lo stadio. Meritati dopo una prestazione maiuscola. Nel finale arrembaggio e illusione del gol con Llorente. Al triplice fischio l'abbraccio tra i calciatori e i tifosi. Prestazione convincente, nonostante il risultato.
COSTANZA. La media spettatori del campionato (34.521) è stata confermata, quelli presenti col Salisburgo hanno arricchito i numeri di una stagione che, nonostante le difficoltà del campo, oltre l'ultima sfida, ha riaccolto i tifosi al San Paolo. Non siamo ancora ai numeri dell'ultimo Sarri (43mila di media in campionato), ma neppure a quelli del primo Ancelotti (29mila). Quest'anno il record di presenze è stato raggiunto col Brescia (45.770) e c'è ancora una stagione tutta da vivere per migliorare il trend. Molto dipenderà anche dai risultati del campo.
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