E’ tempo di cambiare modulo? Possibile addio (forzato) al 4-3-3

Si diceva che il Napoli fosse creato per il 4-3-3, un ritornello evergreen che risale dall’epoca Sarri. Era il 18 settembre 2015 quando il tecnico toscano di natali napoletani passò dal suo 4-3-1-2 al 4-3-3 e il Napoli vinse 5-0 e iniziò la “Grande bellezza”. Si si escludono le parentesi Ancelotti, Gattuso e il primo Spalletti, un sistema di gioco che ha portato il Napoli ad essere riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo fino alla conquista del suo terzo scudetto.
L’ombra del 4-3-3. Con l’addio di Spalletti, in estate il presidente De Laurentiis ha cercato un allenatore che utilizzasse lo stesso sistema di gioco per continuare su quella scia. Dopo vari rifiuti e mancati accordi, la scelta è ricaduta su Garcia, ma il 4-3-3 del tecnico francese era una sbiadita copia del modulo vincente dell’allenatore di Certaldo. Il calcio, si sa, non è fatto dai sistemi di gioco ma delle interpretazioni e dettami tattici. Il calcio è in continua evoluzione e i giocatori non sono gli omini del del Calcio Balilla, è risaputo. Fatto sta che il gioco scintillante del Napoli dell’anno scorso è andato perso, anche il cambio di panchina con il ritorno di Mazzarri non ha portato al momento giovamenti, complice anche il poco tempo per le sedute tattiche tra i tanti impegni ravvicinati del Napoli.
Cambio di modulo necessario? Il sistema di gioco maggiormente adottato da Mazzarri in carriera è quello che prevede la difesa tre: 3-5-2, 3-4-3 o 3-4-2-1. Ormai la domanda ricorrente su un possibile passaggio a tre dietro è diventata una barzelletta, come ha detto lo stesso Mazzarri nella conferenza stampa dopo il ko di Roma. Ora proprio la sconfitta con la Roma con gli infortuni di Natan e Lobotka, le squalifiche di Osimhen e Politano, nonché la cessione di Elmas al Lipsia, potrebbe costringere Mazzarri a lasciare il 4-3-3 tanto voluto dal presidente De Laurentiis. Senza dimenticare la Coppa d’Africa che incombe, il Napoli perderà Anguissa e Osimhen forse per un mese). L’emergenza in difesa, però, difficilmente lascerà spazio alla difesa a tre (attualmente sono a disposizione solo tre centrali), per questo avanza l’idea di un ritorno al 4-2-3-1 per il prossimo impegno contro il Monza. La formazione sembra fatta: Cajuste e Anguissa davanti alla difesa composta da Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui. Al centro dell’attacco senza lo squalificato Osimhen, spazio a Simeone, con Raspadori alle spalle, a sinistra Kvartskhelia e a destra Lindstrom (se sarà pienamente recuperato dalla lombalgia).
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