Da scudo protettivo a bastone: Gattuso cambia atteggiamento dopo il grande tradimento di Fiume

Da scudo protettivo a bastone: Gattuso cambia atteggiamento dopo il grande tradimento di FiumeTuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 6 novembre 2020, 16:59Zoom
di Pierpaolo Matrone
E per questo il Gattuso psicologo ha raggiunto la consapevolezza di doversi fare anche bastone, e non solo scudo, per ottenere il massimo.

A Rino Gattuso non è proprio andato giù quanto visto a Fiume. Lo s'intuisce facilmente scorgendo l'espressione assunta nel post-partita, immediatamente dopo il triplice fischio in campo e qualche minuto dopo nelle interviste di rito. Non che siamo abituati a vederlo rilassato dopo i novanta minuti d'adrenalina, tutt'altro, ma che ieri sera ci fosse qualcosa in più di un semplice disappunto era chiaro anche ai più disattenti. Eravamo abituati, piuttosto, ad un Gattuso pronto a farsi scudo della sua squadra anche dinanzi a cento lame se fosse necessario. Eravamo abituati ad un Rino protettivo verso i suoi ragazzi, un po' come un buon padre di famiglia che sa che i panni sporchi vanno lavati in casa, nella sfera privata, e non davanti ad una telecamera e attraverso dei microfoni. Ma stavolta, nonostante le sue ottime capacità di comunicazione, non ce l'ha fatta.

MAZZA E PANELLA - "Nei primi 30-35' eravamo sorpresi e ne abbiamo combinate... Pensavamo di venire qui a fare una gita, mi sono molto arrabbiato a fine primo tempo. Abbiamo rischiato troppo e non possiamo permettercelo. Rischio io di lasciarci le penne qualche giorno di questi, non va bene così". Con un linguaggio sempre colorito l'allenatore azzurro ha rimproverato subito la squadra. Ha gettato via i panni del capitano aggiunto e ha rivestito quello del capo. Ha distrutto l'involucro protettivo che aveva sempre mostrato per suonare forte una sveglia. Da adesso non saranno più tollerati svogliatezza, cali di concentrazione e parsimonia energetica. Mazza e panella, insomma: è arrivato il momento di dare tutto fin dall'inizio.

IL TRADIMENTO - Gattuso s'è sentito tradito dalla sua squadra, forse per la prima volta da quando s'è seduto sulla panchina del Napoli. Perché, al di là del risultato, le difficoltà palesate all'HNK Rijeka Stadion sono state differenti da quelle pregresse. Non è stato un problema tattico, di mancanza di idee offensive o di confusione organizzativa in mezzo al campo. E' stato un problema d'atteggiamento, di mentalità. E' mancata la voglia di andare oltre la fatica, è mancata la ferocia. Un paradosso, per uno che sulla cattiveria agonistica ha fondato un'intera carriera. E per questo il Gattuso psicologo ha raggiunto la consapevolezza di doversi fare anche bastone, e non solo scudo, per ottenere il massimo da una compagine chiamata a crescere ancora parecchio.