“Il City si è fermato” e i suoi fratelli: come sminuire un’impresa sfiorata

18.10.2017 18:39 di  Mirko Calemme  Twitter:    vedi letture
“Il City si è fermato” e i suoi fratelli: come sminuire un’impresa sfiorata
TuttoNapoli.net
© foto di Imago/Image Sport

Il Napoli ieri è sceso in campo nello stadio di un club in grado di spendere circa 500 milioni sul mercato nell'ultimo anno e mezzo, che ha iniziato la stagione dominando la Premier League con 29 gol fatti e appena 4 subiti in 8 giornate, e che ha in panchina Pep Guardiola, probabilmente il più grande tecnico della sua generazione. Premessa banale, ma diventata necessaria di fronte a qualche critica di troppo incassata dagli azzurri dopo la notte dell'Etihad.

Perchè i fatti sono questi: dopo 30 minuti di dominio fisico, tattico e tecnico del City, che poteva chiudere il primo tempo sul 4-0, gli azzurri si sono svegliati. Hanno sbagliato un rigore prima nell'intervallo, sono cresciuti col passare dei minuti, hanno accorciato le distanze e costretto Guardiola a difendere un vantaggio ormai in bilico, come testimonia l'ingresso di Danilo al posto di Gabriel Jesus nel finale.

E' vero, quei 30 minuti sono stati orribili per i partenopei, mai visti così in balia di un avversario nel corso dell'era Sarri. Ma di fronte, lo ripetiamo, c'era una corazzata, il cui obiettivo era chiaro: spegnere quanto prima ogni velleità dei suoi avversari. Perchè il saggio allenatore catalano sapeva bene che, nel secondo tempo, il Napoli sa farti male. E che "senza essere perfetto", contro questa squadra non vinci.

Si legge in giro sui social (e non solo), che i Citizens abbiano deciso di fermarsi. Sì, che consapevolmente abbiano lasciato una vittoria vitale per la qualificazione in bilico, per manifesta superiorità, Un’affermazione che cozza, però, col calcio di Guardiola. Se Pep sente di poterti segnare cinque gol, te ne fa sette o otto. In questa stagione ha già battuto 4-0 il Feyenoord, schiaffeggiato con una manita Liverpool e Crystal Palace, regalato un tennistico 0-6 al Watford e umiliato con un 7-2 lo Stoke City. E, se guardiamo al passato del catalano, risultati del genere sono innumerevoli. Uno a caso, l'1-7 rifilato all'Olimpico alla Roma dal suo Bayern.

Alla favoletta del City che "si scansa" non ci crediamo. Crediamo, invece, alle parole di Pep, uno che quando può ama concedere l'onore delle armi all'avversario, ma che da un mese non fa altro che elogiare Sarri e il suo gioco. "Non ho mai visto, nè da calciatore, nè da allenatore, una squadra giocare come il Napoli", ha affermato ieri. E' questa l'eredità più importante di Manchester, questa la consapevolezza da cui ripartire per rendere questa stagione storica. Guardiamo la Luna, non il dito.