Il miracolo di Maradona in diretta Tv (34 anni dopo)

Come per la morte di una rockstar. Diego, sempre Diego. Che incide nella storia, ben oltre il pallone. Che rivendica giustizia, per la sua terra, quella natale e quella che l’ha adottato e fatto suo. Diego, con pugno alzato che beffa il mondo intero e mica si nasconde. Tiene alta quella mano, la mano ispirata da una divinità superiore. Proprio come lui in mezzo ad un prato verde.
È l’ultimo miracolo di Maradona: far trasmettere in prime time in televisione una gara vecchia di 34 anni e più. Quel gesto è un miracolo in diretta, un passato che si rinnova. Il 22 giugno 1986 a Città del Messico, va via la maschera. Se qualcuno aveva ancora dubbi sulla sua natura mortale, dovrà ben presto accartocciarli e infilarli nel primo cestino utile.
Quello che accadrà quel pomeriggio, cambierà per sempre la storia del calcio. Dello sport. E gli equilibri politici di diverse nazioni. Lui, ambasciatore senza nessuna voglia di essere diplomatico. Lui, sfrontato e fiero nelle sue idee. Lui che va oltre anche alle regole, che rifiuta il cliché di chi deve sempre abbassare la testa. Nemmeno la usa, la testa, per segnare la rete che sblocca la gara. Ci mette il pugno Diego. Alto, verso il cielo. È un grido di libertà delle Malvinas. È lo sfregio ad una politica che lascia indietro gli ultimi.
Quello è il graffio, la prima pennellata. Restasse isolata, sarebbe roba da arroventare la polemica, ma non certo un capolavoro. Serve completare l’opera, ed è lì che Maradona sale verso l’Olimpo. In quello che farà dopo, che rende ancor più valore a quello che aveva fatto prima. Come a dire: vi ho fregati, ma potevo anche scartarvi tutti senza problemi. Ma prima, volevo fregarvi. C’è da impazzire, se solo ci si pensa bene.
E Diego li fa impazzire davvero quelli inglesi. Riceve palla a sessanta metri circa dalla porta avversaria, con una giravolta si libera di due avversari. “Ahì la tiene Maradona, lo marcan dos…” dice Morales in una cronaca che diventerà storia accanto a quella giocata. Maradona accelera sulla fascia destra, lasciando sul posto i suoi marcatori. Il pazzo, amante e poeta è partito e niente e nessuno potrà fermarlo.
“Arranca por la derecha el genio del fútbol mundial…” incalza Morales. Butcher prova a prendere un pezzo di Diego: palla o gamba che sia, ma Maradona lo salta di netto. E lì nasce l’idea: faccio tutto da solo. Accarezza la palla col mancino e evita anche Fenwick. Quando è in area di rigore, il pallone ha scelto da tempo da che parte stare: è incollato al piede di Diego e non vuole avere a che fare con nessun altro.
Morales in cronaca ha già capito: “Genio! Genio! Genio!”: grida con tutta la voce che ha in corpo. Shilton è un ultimo ostacolo, di poco conto. Diego nemmeno gli dà importanza. Lo salta e deposita in rete il suo capolavoro. La firma è apposta. La notte dei miracoli in prima serata, 34 anni dopo. Solo Diego poteva.
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