Il Napoli umiliato, ora va risarcito: crolla la vergognosa campagna contro il club

Un tonfo. Un rumore sordo, un vuoto profondo. È il sistema calcio, accartocciato nelle proprie stupide convinzioni. Crollato, fino al baratro, per difendere l’indifendibile. Fiancheggiato da scudieri fedeli, che usano per colpire lingua e tastiera. Sono in mezzo a noi, esprimono pareri trancianti ed emettono sentenze quotidiano.
Il Napoli era stato oggetto di risatine, di allusioni. Si era giocato più volte sul rapporto De Laurentiis-De Luca, ammiccando al compromesso senza avere nemmeno le palle di esprimere del tutto il pensiero. In molti, in pratica, avevano raccontato che sì, il Napoli aveva paura della Juve e che il suo presidente, con l’amichetto governatore, avesse chiesto alle ASl di falsificare un atto pubblico, solo per ‘salvare’ il Napoli dalla furia trascendentale della scatenata Juventus del Maestro.
Questo ci hanno detto, raccontato, per mesi. E lo hanno fatto col sorrisino, di quelli che ne sanno una pia del diavolo. Abbiamo poi dovuto assistere al secondo scempio, ancor più grave. Le motivazioni usate da Sandulli nella sentenza della Corte d’Appello erano scioccanti, calpestavano la moralità del club e di tutti i suoi tesserati.
Juventus-Napoli si giocherà. Inizia la caccia furibonda ai tappi di bottiglie già stappate, l’eliminazione rapida di tutti i commenti social sul tema. In un paese serio, chi ha permesso questo scempio dovrebbe dimettersi. I vertici federali che hanno avviato questo osceno teatrino, Sandulli che ha messo in discussioni i valori di lealtà del Napoli.
Se avessero un briciolo di dignità, rassegnerebbero subito i loro mandati. Ma questo non è un paese serio. Almeno per un giorno, però, si può affermare a petto gonfio: giustizia è fatta. Ora, occhi aperti.
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