Solito asse Insigne-Callejon, ma intorno è cambiato tutto: nel gol c'è manifesto del gioco di Ancelotti

Solito asse Insigne-Callejon, ma intorno è cambiato tutto: nel gol c'è manifesto del gioco di Ancelotti
lunedì 5 agosto 2019, 18:00Zoom
di Redazione Tutto Napoli.net

di Antonio Gaito - Il solito lancio per il solito movimento. E' quello che tutti hanno pensato al momento del tocco di Insigne per lo scatto in profondità di Callejon alle spalle della difesa, per poi appoggiare per il gol di Mertens. Una scena vista e rivista dal 2013, un asse consolidato, efficace e devastante che nel momento in cui si innesca porta i tifosi quasi ad esultare prima della realizzazione. Questo però ha portato molti a minimizzare: la triangolazione finale nasce con Benitez ed è andata avanti con Sarri, ma con Ancelotti - soprattutto in questi ultimi mesi - è cambiato tutto quello che c'è intorno e la sua costruzione. Il Napoli è arrivato al gol contro il Marsiglia sfidando la pressione alta dei francesi, più avanti nella preparazione, con un 2-2 centrale d'uscita con i due centrali di difesa e centrocampo, alternato ad un 3-1 (quando si alzavano due attaccanti avversari) con Elmas quasi di fianco ai due centrali difensivi, come già accaduto con Spal e Inter (con Allan in quella occasione). Proprio il '99 macedone ha trovato Insigne con una verticale - no look, di esterno, bellissima - punendo così il posizionamento post-pressione con un attacco 5 contro 5. E' qui c'è tutta l'idea di gioco di Ancelotti.

Centrocampisti di qualità, per questo l'aggiunta di un profilo più simile a Zielinski e Fabian che ad Allan - per trovare i tanti giocatori tra le linee: i tre fantasisti dietro la punta, ma anche i due terzini spesso molto alti. Al momento dell'assist di Callejon per Mertens, Ghoulam è con i piedi nell'area di rigore. E quando possibile, contro squadre non chiuse, l'obiettivo è far male in verticale, senza passaggi orizzontali che portano l'avversario a schiacciarsi, ma anche a compattarsi e quindi a difendersi meglio con le linee schierate. Ancelotti anche per questo nelle dichiarazioni non sembra fare salti di gioia per un'attaccante d'area di rigore, ma sembra prediligere caratteristiche di movimento per rompere la linea avversaria, proprio come Milik che si abbassa favorendo la libertà di Callejon, per poi 'sacrificarsi' attaccando il primo palo e non il secondo, una soluzione più pericolosa ma che avrebbe riportato più avversari in zona palla. Ovviamente la situazione muterà in Italia contro alcune squadre esclusivamente sotto la linea della palla ed in questo senso un trequartista vero ed assist-man come James, al centro del terzetto dietro la punta, sarebbe nel suo habitat naturale con un ventaglio di cinque-sei soluzioni per sorprendere gli avversari.