Il punto di Silver Mele a TN: "Azzurri all'esame personalità: Ancelotti torni 'normalizzatore'. Sui falli di mano qualcosa non torna, serve un’unica linea..."

Silver Mele è volto di punta di Canale 8 e conduttore del talk del lunedì sera 'Ne Parliamo il lunedì' e della striscia quotidiana 'Linea Calcio'
30.10.2019 07:40 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Il punto di Silver Mele a TN: "Azzurri all'esame personalità: Ancelotti torni 'normalizzatore'. Sui falli di mano qualcosa non torna, serve un’unica linea..."

Per alcuni è scontato che al crepuscolo di una settimana Champions che ha riconsegnato alla serie A Juventus e Inter stanche, al punto da concedere pareggi a Lecce e Parma, dovesse essere il Napoli gravato dall’imperativo della vittoria a Ferrara. Avrebbe dovuto esserlo senz’altro guardando la classifica e considerando la chance golosa di riaccorciare le distanze dalla vetta. Ma il calcio che non è scienza esatta, se non quando gli episodi determinano risultati favorevoli, consegna da copione al Mazza una Spal determinatissima a far trincea. E gli estensi ci riescono bene, mettendo fuori la testa dall’assedio tre volte nel primo tempo, comprensive di gol con Kurtic. Limitandosi poi ad una gara notevole in termini di applicazione e garra. Il Napoli dal canto suo è ridisegnato da Ancelotti con la novità sostanziale dell’impiego del macedone Elmas a destra della mediana, in luogo di Callejon: ennesimo assetto inedito di un centrocampo che tuttavia fa girar palla, ne recupera diverse e alimenta le sortite dell’attacco. Non si può rimproverare al Napoli di non averci provato con discreta intensità, la stessa che era invece colpevolmente mancata a Torino. E di aver chiuso con buona gamba in virtù del turn over, stringendo all’angolo la Spal nell’ultima mezz’ora.

Non è bastato proprio come a Genk: perché la muraglia spallina ha retto e per quegli episodi che faticano a cambiare rotta. Sui falli di mano in area si intraprenda un’unica linea interpretativa, tra Firenze, Lecce e Ferrara qualcosa evidentemente non torna, mentre il palo di Fabian si inserisce nel novero di quei palloni che avrebbero potuto cambiare storia e valutazioni. Certamente i problemi restano e l’aggravante del pareggio in una gara dalle sembianze di una finale si configura nello spazio comodo concesso a Kurtic a pochi giri di lancette dalla rasoiata di Milik. Imperdonabile disattenzione, leggerezza che denuncia senz’altro il ritardo del Napoli rispetto alla tabella di marcia. Quella scolpita dai tifosi sulla scorta dell’aspettativa vincente mai nascosta da Ancelotti. Il normalizzatore, al centro dell’abbraccio cumulativo di Salisburgo, cui la piazza chiede di far valere il bagaglio d’esperienza e il prestigio del palmares. E’ il senso amaro di incompiuto che rimane dopo la Spal, perché non capiterà tante altre volte che la Juventus più dell’Inter concedano quelle che nel tennis diventano palle break. Atalanta, Roma e Salisburgo in rapidissima successione diranno il resto, nel più affidabile dei focus sulla personalità.