Jorginho, lo zampino di Sarri e la suggestione del Fideo: incastri di un mercato che entra nel vivo

06.07.2018 20:38 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Jorginho, lo zampino di Sarri e la suggestione del Fideo: incastri di un mercato che entra nel vivo
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© foto di Imago/Image Sport

(di Arturo Minervini) - Effetto domino, caselle pronte in qualche modo a cadere influenzando le altre che sono nei paraggi. Si chiama calciomercato, dove svaniscono le certezze e dove nessuna trattativa può essere mai data per certa fino a che non sono state apposte le firme e depositate i contratti. Lo sa bene il Napoli, con la recente vicenda di Amin Younes, smemorato e pronto a ritrattare la sua parole dopo aver apposto trentuno firme sul contratto con il club azzurro. Ecco perchè, anche una cessione che sembrava ormai una pura formalità sta assumendo dei contorni da romanzo giallo e diventa, ogni giorno che passa, sempre più misteriosa.

Jorginho-City, è il giorno giusto: da quante volte lo stiamo ripetendo? Già, sta diventando come un Godot che non arriva mai questo passaggio al Manchester del regista. Ogni giorni si legge che è tutto definito, ma alla fine non arriva mai la fumata bianca. A questo punto resta da chiedersi chi tra le parti non sia pienamente convinto o se, eventualmente, ci siano altri elementi da tenere in considerazione per avere un quadro definito della questione. Già perché, sempre in Inghilterra, c’è un Maurizio Sarri che attende trepidante di conoscere il suo futuro e di impossessarsi di quella panchina del Chelsea a cui sembrava davvero vicinissimo. Anche in questo caso, però, la trattativa non è semplice e c’è un Antonio Conte che ha un contratto forte e la volontà di lottare con i denti per tenersi il posto ai Blues. Destino, quello di Sarri, che potrebbe forse influenzare anche il futuro di Jorginho: se il City temporeggia, magari potrebbe arrivare proprio il Chelsea con Maurizio in panchina a strappare al Napoli il suo regista.

Cessioni e sogni, che prendono la forma di una suggestione di mezza estate. Angel Di Maria è tra i nomi più chiacchierati in queste ore. El Fideo, ovvero lo spaghetto, soprannome che si porta dietro sin da bambino per la corporatura esile e longilinea, ha i giorni contati al Paris Saint Germain ed una gran voglia di tornare a sentirsi importante. La favola dell’argentino nel mondo del calcio inizia quando approda dal Torito al Rosario Central a sei anni in cambio di 26 palloni. Era il 1994, ma in realtà quei 26 palloni non furono mai consegnati al Torito che si lasciava sfuggire uno dei talenti più fulgidi nati in Argentina negli ultimi dieci anni. Un talento che ha adesso un ingaggio imponente, ma in scadenza la prossima estate, e che può accarezzare l’idea di ritrovare quell’Ancelotti con cui aveva vinto ‘La decima’ ai tempi del Real Madrid. Per ora è solo una suggestione, chissà non possa prendere sostanze più concrete nei prossimi giorni…