Ma siamo sicuri di poter fare gli snob con Kvaratskhelia?

"Kvaratskhelia? Dobbiamo vederlo in Italia. Figurati cosa potrà fare uno che gioca nel campionato georgiano nella Serie A"
02.06.2022 18:13 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Ma siamo sicuri di poter fare gli snob con Kvaratskhelia?

"Kvaratskhelia? Dobbiamo vederlo in Italia. Figurati cosa potrà fare uno che gioca nel campionato georgiano nella Serie A". Che magari quindi anni fa poteva pure essere un discorso fondato, ma questo snobismo nei confronti del nuovo acquisto del Napoli andrebbe un attimo analizzato.

Chiaro: la Dinamo Batumi non è mica il Real Madrid, mica siamo pazzi. E il campionato georgiano non rappresenta l’apice del livello calcistico europeo, per carità. Però, ogni tanto, dovremmo pure fermarci un attimo a riflettere su chi siamo, invece sul restare ancora al chi eravamo tenendo una foto ingiallita tra le mani, che ha preso polvere e perso colore.

La Serie A è il campionato di una nazionale che per due volte di fila non è riuscita a qualificarsi per il Mondiale, con la parentesi quasi miracolosa dell’Europeo. La nostra nazionale si è fatta eliminare, giocando in casa, addirittura dalla Macedonia, che poi tanto diversa dalla Georgia non è. 

E allora cosa vuol dire oggi ‘bisogna vederlo nel campionato italiano?’ Sarebbe interessante analizzarla con attenzione questa frase, ripensare al fatto che spesso giocatori finiti ai margini in altri campionato arrivino e facciano subito la differenza. Dovremmo invece constatare, con amarezza estrema, che il livello del nostro campionato è forse ai minimi storici. Lo raccontano certe (molte) gare inguardabili, gli insuccessi della nazionale, la sostanziale zona di transito per i campioni che è diventata la Serie A. Insomma, prima di essere drastici su Kvaratskhelia bisognerebbe farsi un esamino di coscienza. Fino a che affronteremo con presunzione questo argomento, non ne usciremo.