Guido Clemente di San Luca a TN: "Operazione sorpasso: con l'Inter il Maradona tornerà ad essere una bolgia"

Guido Clemente di San Luca a TN: "Operazione sorpasso: con l'Inter il Maradona tornerà ad essere una bolgia"
mercoledì 9 febbraio 2022, 12:20Esclusive
di Redazione Tutto Napoli.net
Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha espresso per Tuttonapoli le sue considerazioni in vista di Napoli-Inter.

Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha espresso per Tuttonapoli le sue considerazioni in vista di Napoli-Inter.

"Come avevo pronosticato nella ristretta cerchia degli amici ‘malati’, se il derby di Milano fosse terminato senza la vittoria dell’Inter, e il Napoli avesse vinto a Venezia, sabato 12 febbraio il Maradona sarebbe tornato ad essere una bolgia. E allora… si sarebbe fatta elevatissima la possibilità di sorpasso. Sono stato facile profeta. Sold out in poche ore. A dispetto di coloro che resistono nel non voler riconoscere che lo scemar dell’entusiasmo sia essenzialmente nel pervasivo convincimento diffuso in città che AdL – pur obiettivamente meritevole di gratitudine, per aver raccolto le ceneri della società in Tribunale, averla gestita virtuosamente ormai da più di tre lustri, e mantenerla costantemente nell’elite del calcio italiano e stabilmente in Europa – mostri nei fatti di non ambire realmente alla vittoria. Così monta lo scetticismo, si allarga la persuasione di non essere in grado di vincere. E noi napoletani invece vogliamo ardentemente competere per riuscire a farlo. È un evidente errore interpretativo dell’umore collettivo attribuire il calo di passione a ragioni mercantili, auspicando la costruzione di un nuovo stadio, più piccolo, pieno di comfort e amenità collaterali funzionali soltanto alla capacità di far più soldi.

Il nostro stadio, il San Paolo Maradona – con tutti i suoi limiti (i problemi sono essenzialmente tre, e tutti facilmente superabili: adeguati trasporti pubblici per recarvisi, parcheggi ordinati e facilmente accessibili, servizi igienici da mantenere con cura) – è il luogo della ‘malatia’ azzurra. Guai a spostarlo. Raccoglie da più di sessant’anni le emozioni di un popolo, rappresentando parte non secondaria della sua antropologia. E infatti ecco che basta esser ritornati in lotta per metter da parte ogni sfiducia ed ogni antipatia verso vanità e venalità. Pronti, tutti insieme, a travolgere i calciatori della nostra straordinaria energia calorosa e veemente, incredibile nella sua unicità. Ora dobbiamo assolutamente evitare di sprecare questa chance. Non possiamo perdere la concreta possibilità di tener viva e coltivare la passione fino alla fine del campionato. Sappiamo come avvolgere i nostri con l’enorme amore di cui siamo capaci. Loro devono corrispondervi, aggiungendo alle doti tecniche ed al gioco che fanno – le une e l’altro verosimilmente i migliori espressi fin qui – il portare in campo l’impeto di un’intera comunità territoriale, rendendosi consapevoli che ne sono gli alfieri. In questa prospettiva ci vogliono tre cose.

Anzitutto, sarebbe auspicabile abbandonare i pregiudizi nel valutare le prestazioni dei nostri (ad esempio, a Venezia Insigne e Zielinski hanno ricevuto critiche ingenerose, non tenendosi conto che, considerato il campo assai più piccolo e gli avversari ben disposti a testuggine, non hanno giocato male, hanno fatto quel che dovevano per il bene comune). Poi ci vuole il kairos (quello che, in una partita bloccata, si è manifestato come per incanto con la sublime elevazione di Osimhen ad infilar la palla dentro). Infine – lo ripeto ormai come un disco incantato – è indispensabile che la competizione si svolga nell’equanime rispetto delle regole, la legittima applicazione di queste richiedendo di rendere il più possibile marginale l’arbitrio nelle decisioni di arbitri e Var. Comunque sia, resta un fatto: che nell’aria sembra prender forma nuovamente, dopo più di trent’anni, una immagine evocativa del successo. Diego, capitano dell’albiceleste che vince il mondiale del 1986, torna a Napoli e il 10 maggio 1987… adesso Kouly vince la Coppa d’Africa da capitano dei leoni del Senegal, torna a Napoli e…