Juve-'Ndrangheta, Ruffo a TN racconta l'attentato subito: "Se metti in dubbio il credo calcistico ti massacrano"

"Non dimenticherò mai un particolare di quella notte di novembre, avevo ancora i vestiti che puzzavano di benzina quando arrivò un messaggio che diceva: “Ruffo è credibile solo da torcia umana”.
10.04.2019 17:30 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Rosa Martucci
Juve-'Ndrangheta, Ruffo a TN racconta l'attentato subito: "Se metti in dubbio il credo calcistico ti massacrano"

Federico Ruffo, autore dell’inchiesta andata in onda nel Programma ‘Report’ sulla morte di un collaboratore della Juventus coinvolto nel bagarinaggio e sui rapporti tra 'ndrangheta, ultras e alcuni dirigenti della società bianconera, ha parlato ai microfoni di Tuttonapoli dell’attentato subito nei mesi scorsi: “Cosa si prova? Paura. Il danno peggiore non è stata la cosa in sé, ma la paura, paura per le persone a me vicine. Non sono sposato, non ho figli, ma vivo con i miei genitori, e per la prima volto ho dovuto temere per la pelle di qualcun altro. Mai prima d’ora qualcuno aveva dovuto rispondere per me, per ciò che io decidevo di fare. E’ stato in quel momento che l’ago della bilancia delle cose importanti si è spostato.

Non è stato un periodo facile, i primi giorni era faticoso spostarsi da casa, andare a lavoro, poi il tempo ha risanato, in parte, la ferita. Il calcio è un atto fede, non sente ragioni, non sente scandali, ha anticorpi tutti suoi, qualunque cosa succede il calcio  e il tifo si autodifendono e trovano la giusta cura. Il calcio non attira mai quando ne parli mai, e così, se metti in dubbio il credo calcistico ti massacrano. Non dimenticherò mai un particolare di quella notte di novembre, avevo ancora i vestiti che puzzavano di benzina quando arrivò un messaggio che diceva: “Ruffo è credibile solo da torcia umana”. Ancora oggi rabbrividisco al pensiero, ma ce l’ho appeso al muro, per ricordarmi tutti i giorni chi sono e chi non devo essere".