Giocare Euro2020 è una follia per due motivi (uno prioritario)

Bisogna prendere atto, accettare l’idea della perdita economica e prendere immediatamente una decisione: giocare Euro2020 non è praticabile per troppi motivi. Martedì, quindi domani, dovrebbe essere il giorno per una decisione definitiva e servirà fermezza e risolutezza. Inutile cercare palliativi o posticipare una decisione che in questo momento è necessaria per due ragioni dominanti.
Il primo legato a questioni di logica: con il mondo devastato dal Corona Virus, giocare una competizione itinerante con milioni di persone che si sposano da una nazione all’altra sarebbe un suicidio politico. Sarebbe, soprattutto, un grande attentato all’ordine pubblico già scosso per la battaglia al Covid-19.
Il secondo, meno importante ma comunque da tenere in considerazione, è sportivo. Non terminare i campionati nazionali significherebbe innestare una serie di contenzioni giuridici tra le squadre che avrebbero dovuto retrocedere, quelle che avrebbero dovuto essere promosse, quelle che ambivano a partecipare alle coppe europee. Insomma, un vero terremoto che rischierebbe di lasciare crepe che andrebbero ad indebolire per anni ed anni tutti i campionati nazionali. La scelta più logica, dunque, è quella di posticipare al 2021 la manifestazione continentale. Con buona pace di chi ancora si leccava i baffi per i milioni che la competizioni avrebbe generato. Non è il momento di pensare agli interessi personali, anche il calcio deve prenderne atto.
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