Lavezzi: "Napoli mi ha dato tanto: con Mazzarri si arrivava al litigio, in futuro vorrei tornare. Ho sentito De La e sono in contatto con gli azzurri. Coppa Italia, che gioia..."

Protagonista della trasmissione di Sky Sport, I signori del calcio, l’ex azzurro Ezequiel Lavezzi è tornato su alcuni particolari legati al Napoli: “Confronto tra Mazzarri, Reja e Ancelotti? Con i primi due avevo un buon rapporto, si poteva scherzare ma alla fine si poteva arrivare anche al litigio. Con Ancelotti questo rischio non c’è”.
Paragone Cavani-Ibrahimovic? “Sono diversi ma entrambi fortissimi, un calciatore che segna quasi trenta gol a stagione non può essere messo in discussione. Hanno caratteristiche diverse, ma è impossibile dire chi è più forte. Con Edi a Napoli avevo un ottimo rapporto, lo stesso è con Zlatan qui a Parigi”.
L’arrivo a Napoli? “Sono arrivato in Italia a 21 anni, sono cresciuto come calciatore e come uomo. Napoli mi ha dato la possibilità di giocare, non dimenticherò mai quella città: è una realtà che porterà sempre con me. Mi piacerebbe tornare, non so se ora ma in futuro vorrei farlo. È una città che mi ha dato tanto, mi sono trovato sempre bene: non so se tornerò a giocare in azzurro”.
Il rapporto con Mazzarri? "Non ho mai avuto un allenatore che lavora così bene tatticamente come Mazzarri. Mi ha fatto crescere tantissimo a livello calcistico, mi stava addosso e mi parlava tantissimo, mi diceva quello che dovevo fare per migliorare. Tante cose che mi hanno fatto crescere tanto come giocatore l'ultimo anno. Mi ha fatto avere una costanza di rendimento. Parlavamo di tante cose, non solo di calcio. Mi dava consigli e mi chiedeva pareri sulla squadra, avevo un bel rapporto e ogni tanto ci sentiamo ancora via sms".
Il rapporto con i ragazzi e con l’ex presidente? “Ho sentito due volte De Laurentiis da quando ho lasciato Napoli. Sento spesso alcuni miei ex compagni: a partire dai sudamericani, poi Inler, Grava, Cannavaro, Hamsik e altri elementi della rosa azzurra”.
I blitz milanesi? “Ho amici lì, mi piace la città ma al momento non c’è nulla di più. Milan o Inter? Entrambi sono grandi club, ma non posso parlare di un futuro a Milano perché al momento non c’è nulla”.
Primo gol in Italia? “Segnai all’Udinese, disputai una buona gara nella vittoria per 5-0 al Friuli”.
I primi tempi in Italia? “Ero grasso, ero un disastro. La gara di Udine ha fatto cambiare l’opinione su di me dopo tante critiche”.
Le gare più belle in azzurro? “La prima fu la vittoria per 3-2 a Torino contro la Juve, poi la gara col Chelsea al San Paolo che vincemmo 3-1. Inoltre c’è la finale di Coppa Italia a Roma contro la Vecchia Signora, quella è stata sicuramente la gara più importante”.
La Coppa Italia? “Contro la Juve fu bellissimo, siamo riusciti a riportare un trofeo a Napoli dopo tantissimi anni. Ho vissuto tante cose importanti nei 5 anni a Napoli, ma la vittoria della Coppa Italia è il ricordo più bello della mia esperienza in azzurro”.
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