Pure il plaid è un segno della maturità di Zielinski

Sta diventando proprio maturo Piotr. Che da Salerno ha cambiato marcia, che si è caricato il Napoli sulle spalle nella notte di Varsavia in Europa League e non l’ha più mollato. A San Siro una prestazione di livello assoluto, di grande consapevolezza dei propri mezzi e delle necessità della squadra. Segna e fa segnare Zielinski, è già accaduto 11 volte nelle 22 presenze stagionali: 6 sono le reti, 5 sono gli assist. In pratica: in una gara ogni due trova il modo di essere determinante per un gol del Napoli. Mica è poco.
A caccia della maturità. Da sempre. Sarà che ha la faccia da eterno ragazzino, che non è cambiata di un millimetro dal suo primo giorno al Napoli. Sarà che non si scompone e nemmeno si emoziona, l’espressione resta sempre la stessa, blindata tra quegli occhi di ghiaccio. Nelle ultime settimane, però, qualcosa pare smuoversi. Si è immerso nelle idee di Luiciano Spalletti e sta trovando una continuità spaventosa, dopo le difficoltà dovute ad una condizione fisica che tardava a raggiungere la perfezione.
Sta bene Piotr, eccome se sta bene. Contro il Milan ha giocato un calcio delizioso, senza paura di sporcarsi le mani. Ha fatto quello che la gara richiedeva, che vale più di ogni altro complimento. Ha partecipato emotivamente a tutte le fasi del match, anche quando dalla panchina ha dovuto osservare l’arbitro Massa che revisionava al Var il gol di Kessie. L’immagine di Zielinski con la copertina sulle gambe è diventata presto virale sui social, ma d’altronde le nostre madri ce l’hanno sempre ripetuto: A Milano copriti, che fa freddo. E da giovane a queste raccomandazioni non ci fai troppo caso, poi maturi e allora capisci. Magari anche la copertina è un segno della maturità di Piotr.
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